Mondo

Il giallo del salvataggio

Un servizio del Tg1, un'operazione della Guardia Costiera, 40 migranti in mare. È stata una recita?

di Gabriella Meroni

Salvataggio o messinscena? È questa la domanda che rimbalza da qualche tempo in internet ed è diventata anche l’oggetto di una interrogazione parlamentare. La «messinscena» (la definisce così il sito malainformazione.it) riguarda un servizio di Laura Mambelli andato in onda al Tg1 il 9 settembre scorso in cui si racconta del salvataggio avvenuto nel mare di Calabria di una quarantina di immigrati su una barca a vela incagliata a poca distanza dalla riva. Il salvataggio avviene ad opera della Guardia costiera con l’ausilio di un elicottero, e nel tiggì si esalta il coraggio dei soccorritori che con un verricello trasportano sull’elicottero due bambine inzuppate e spaventatissime.

Clicca l’icona della nota verde qui sopra per vedere il video commentato da malainformazione.it

Qual è il problema? Lo spiega bene il sito stranieriinitalia.it, che riprendendo le osservazioni di malainformazione.it, elenca i dubbi che secondo il sito il servizio lascia aperti.
1)    Non c’è al solita imbarcazione di fortuna, ma una barca a vela con le vele ripiegate e, sul pennone, la bandiera italiana. ?
2)    Il mare appare piatto e non agitato al punto da rendere indispensabile l’uso di un elicottero per il salvataggio. La controprova sarebbe che pochi minuti dopo il resto degli immigrati viene salvato da una motovedetta.
3)    Gli elicotteri sono due: quello che appare in video, e quello (Rai o Guardia Costiera?) da cui viene ripreso. Ma c’è una troupe televisiva o addirittura due?
4)    Il mare agitato dopo pochi minuti non è più un ostacolo? Cioè prima si lanciano due elicotteri “di soccorso” e poi invece bastano pochi minuti per scoprire che era sufficiente mandare una barca?
5)    ??«Chiediamo di essere smentiti perchè speriamo di sbagliarci. Speriamo che quel “salvataggio” nel mare agitato “che non permette il trasbordo” non sia stata una disgustosa messinscena per la quale sono stati usati dei miseri emigranti, e soprattutto dei poveri bambini spaventati», si legge su malainformazione.it. Ora il caso finisce in Parlamento, con un’interrogazione del deputato pd Luigi Bobba al presidente e al direttore generale della Rai.

Ora, vita.it ha rintracciato un lancio Ansa del 9 settembre che riporta una diversa versione dei fatti che in parte chiarisce alcuni dubbi (altri, invece rimangono aperti). Ecco le informazioni principali, omesse sia dal tg1 che dal sito che solleva l’ipotesi di una messinscena:
1)    L’imbarcazione con i migranti viene avvistata nella «tarda serata» dell’8 settembre dai carabinieri, che avvisano la Guardia Costiera. È dunque buio quando quest’ultima raggiunge la riva del mare, da cui la barca – scrive chiaramente l’Ansa – dista «30 metri».
2)    Vsta l’oscurità e il «mare agitato» viene deciso di rimandare il salvataggio alla mattina dopo, e alle sette si alza in volo un elicottero da Catania per procedere al recupero dei migranti.
3)    La stessa Guardia costiera apre un’indagine sull’accaduto, visto che sia il tipo di barca utilizzata dai migranti (una barca a vela) sia la rotta di essi appare anomala.

Dunque, ecco qualche dubbio chiarito: primo, il mare è effettivamente calmo al momento del video, ma non possiamo sapere come fosse la sera prima. Secondo, la presenza della troupe Rai è giustificata dall’intervallo intercorso tra l’avvistamento della barca e gli effettivi soccorsi; c’era quindi tutto il tempo di avvisare il tg da parte della Guardia costiera o, viceversa, i giornalisti potevano essere venuti a conoscenza dell’operazione che si sarebbe svolta la mattina. Se poi fosse necessario utilizzare l’elicottero o no, è una valutazione che spetta soltanto a degli esperti presenti in quel momento sul luogo del salvataggio, e nessuno di coloro che hanno avanzato le ipotesi – pesantissime – di messinscena era ovviamente né esperto né presente.

Rimane sicuramente da osservare che il tono del servizio del Tg1 è decisamente enfatico, quasi trionfalistico, pieno di dettagli drammatici e osservazioni patetiche; è chiaro l’intento di trasformare un’operazione di recupero in mare in un’epopea eroica. E poi: era veramente il caso di far riprendere la scena a una troupe Rai per mandarla in onda nel telegiornale di più vasto ascolto del paese? Certo, poco tempo prima si era verificata la tragedia dei 70 migranti abbandonati alla deriva al largo della Sicilia e poi morti di stenti, una tragedia che ha fatto piovere accuse gravi di omissione di soccorso e respingimenti “facili” – puntualmente  smentite dal governo – anche nei confronti dell’Italia. Da qui a ipotizzare una «disgustosa messinscena» (stranieri pagati per fare da figuranti, mezzi di soccorso pagati dalla collettività impiegati senza motivo) ce ne corre, anche perché volendo simulare una vera barca di disperati si sarebbe almeno scelta un’imbarcazione diversa e anche un tratto di mare battuto da migranti. Ma aspettiamo anche noi la risposta all’interrogazione di Bobba. Per stare tutti più tranquilli.


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