Non profit

Il Genius Loci conquista i friulani

di Marina Moioli

«Alla fine del 2010, quando abbiamo cominciato questa avventura, nata da un’idea della redazione della rivista L’Ippogrifo, parlare ai pordenonesi dei nostri quartieri di “Genius Loci” era come nominare qualche pianta strana: la gente si avvicinava all’iniziativa in maniera sospettosa e diffidente. A poco più di due anni di distanza il risultato più importante per noi è stato quello di veder riunite persone di diversa età e provenienza che hanno pensato tutte insieme a come rendere più ricca la vita del proprio quartiere attraverso l’incontro e lo scambio di esperienze». Laura Lionetti, vicepresidente della cooperativa sociale Itaca di Pordenone e responsabile di “Genius Loci”, sintetizza così il risultato del progetto «condiviso da diverse istituzioni locali ? la Provincia, il Comune, l’Ambito distrettuale urbano, l’Azienda per i servizi sanitari n. 6 ? ma anche dalle tante realtà associative locali, le parrocchie e i singoli cittadini con lo scopo di ritrovare e, nello stesso tempo, reinventare, un’idea di comunità effettiva, dotata di una rete di solidarietà sociale e di proficui legami transgenerazionali».
Se raggiungere l’obiettivo non è stato facile, i risultati ora sono tangibili. Nel quartiere di Villanova della città friulana è nato così il laboratorio fotografico “Anatomia di un quartiere”, che ha realizzato una mostra fotografica itinerante allestita durante la “Festa in Piassa”, poi si è organizzato il mercatino dell’usato “Tutto per tutti” e alcuni cittadini hanno dato vita a una vera e propria redazione per realizzare Villanoviamoci, un giornale di e per il quartiere che rappresenta una sorta di piazza virtuale.
Anche a Borgomeduna, altro quartiere di Pordenone, il punto di partenza è stato il laboratorio di fotografia partecipativa “Anatomia di un quartiere”, e anche qui è nato un giornale, SpiazzaBorgo. «Uno spazio fatto di carta, arricchito da pensieri prima condivisi poi scritti, che aspira ad essere di tutti attraverso l’interazione occasionale, il passaparola spontaneo e l’impegno dell’intero quartiere. Da qui è nato anche un blog in cui, oltre a scaricare Spiazzaborgo, si possono ricevere e inviare aggiornamenti, riflessioni e proposte», commenta il coordinatore del progetto “Genius Loci”, Francesco Stoppa. Poteva bastare? Certo che no. In autunno è nato anche un Comitato Orto: «Si tratta di un gruppo di cittadini provenienti dalla Caritas parrocchiale, dal Giardino delle Sorprese, dall’Opera Sacra Famiglia e dagli Orti sociali che sta lavorando per creare nuove collaborazioni e offrire prodotti freschi, pane e verdure», spiega Stoppa. «A lungo termine vorremmo creare spazi di incontro comunitari, come laboratori culinari e momenti di consulenza tecnica, per coinvolgere maggiormente la popolazione e stimolare la partecipazione da parte di chi coltiva orti sul territorio».
Un bilancio più che positivo per gli organizzatori, che sottolineano come sia stata superata per la prima volta «la cortina che divide tra loro i vari servizi cittadini, arrivando a pensare, almeno potenzialmente, di poter contare su “Genius Loci” non solo come un progetto di sviluppo di comunità finora limitato a due quartieri, ma come il contenitore di tutte le esperienze di socializzazione della città. Un fatto che rimotiva gli operatori perché rompe l’isolamento di cui soffrono e contribuisce a che la pratica quotidiana trovi un orizzonte culturale più ampio, offrendo tra l’altro importanti momenti formativi alla pratica di comunità».
Per dare continuità al progetto, che punta a coinvolgere ora anche il quartiere pordenonese di Vallemonvello, è fondamentale l’accordo operativo che sta per essere firmato tra le istituzioni coinvolte. «Ci consentirà di fissare un calendario strutturato di iniziative nel prossimo biennio, e di poter contare su un finanziamento certo», aggiunge Lionetti. «Pordenone è una città di 50mila abitanti, vivace culturalmente e molto attiva, ma le diverse iniziative fanno fatica a raccordarsi. Il nostro sforzo quindi è di creare coesione, connessioni tra le associazioni, mettere in rete questo patrimonio».


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