Formazione

Il Gemelli apre un’area-gioco dedicata ai bambini

Uno spazio per i figli di chiunque permanga anche temporaneamente nell'area ospedaliera, i fratellini e gli amici dei bambini assistiti nei reparti pediatrici o i figli dei dipendenti

di Benedetta Verrini

Un’area gioco, con ludoteca e biblioteca, dedicata ai bambini di tutti gli utenti del Gemelli, è stata inaugurata ieri nella hall del Policlinico dell’Università Cattolica. L’area gioco è affidata all’Associazione onlus ?L’isola che non c’è?. Il nuovo servizio, gestito dall’associazione, tra i pochi esempi del genere nella realtà ospedaliera italiana, consentirà lo svolgimento nel Policlinico di attività ludica e di intrattenimento per i bambini. Sarà a disposizione del pubblico dal lunedì al sabato, con orario 7.00 – 19.00, e prevede una tariffa oraria con possibilità di acquisto di pacchetti giornalieri, settimanali e mensili a condizioni agevolate. L’area gioco è stata realizzata con la massima cura per la sicurezza dei bambini con speciale pavimentazione anticadute e protezioni da urti e inciampi. Nell’Isola che non c’è (il nome dell’area gioco cita il luogo di fantasia abitato da Peter Pan e Trilly, così caro a tante generazioni di bambini) i figli di chiunque permanga anche temporaneamente nell’area ospedaliera, i fratellini e gli amici dei bambini assistiti nei reparti pediatrici del Gemelli o i figli dei dipendenti del Policlinico e dell’Università Cattolica avranno la possibilità di svolgere attività che stimolano le loro potenzialità, come bilinguismo precoce, movimento, prontezza e agilità, strategia e problem solving, grafico pittoriche seguiti da personale qualificato dell’associazione. In questo modo gli stessi servizi del Policlinico sono resi maggiormente accessibili per utenti e personale con prole. ?Il Gemelli – ha detto il Direttore amministrativo dell? Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico ?A. Gemelli?, Antonio Cicchetti – incoraggia iniziative dirette ad attenuare gli inevitabili disagi agli utenti causati da necessità assistenziali e diagnostiche, facilitando la fruibilità dei servizi ospedalieri?. Accanto all’area gioco, dove i bambini svolgono attività ludica e di intrattenimento, un altro originale e utile servizio offerto dall’associazione si aggiunge e integra l’attività principale: il prestito di libri e giochi, a disposizione in particolare dei degenti pediatrici, ma non solo, per offrire, per esempio, anche ai familiari o agli amici in visita di ricoverati opportunità di svago e di gioco anche nei reparti. ?Non va poi trascurato – ha detto Angela Flammini, responsabile dell’associazione ‘L’Isola che non c’è’ – che sul piano psico-pedagogico i bambini ospiti dell’area gioco hanno anche un’insolita opportunità di crescita, confrontandosi in maniera dolce con una realtà sconosciuta o magari ritenuta spaventosa come l’ospedale, familiarizzando con situazioni e oggetti di uso ospedaliero trasformati in occasioni di gioco?. Questa nuova iniziativa si affianca e arricchisce l’offerta dei numerosi servizi extraospedalieri del Gemelli realizzati negli anni per rispondere alle esigenze e bisogni delle circa 20 mila persone – siano essi pazienti ambulatoriali, degenti e loro familiari, studenti, medici, personale sanitario e amministrativo -, che accedono al Policlinico: scuola in ospedale, asilo nido aziendale, libreria, bar e ristoranti, banca, ufficio postale, parcheggi interni, residenza di tipo alberghiero, in particolare per familiari di degenti provenienti da fuori Lazio, fino ai concerti di musica gratuiti settimanali. Iniziative come questa, basate sulla stretta sinergia con le onlus, integrano sul piano sociale l’offerta di salute del Policlinico basata sulla migliore tecnologia biomedica e sui più aggiornati protocolli terapeutici: ?Tali servizi – ha concluso Cicchetti – contribuiscono a caratterizzare la fisionomia del Policlinico e del territorio che lo circonda come una città della salute, impegnata a rendere disponibili strutture e servizi che possano avere un impatto complessivo sulla qualità di vita dei suoi ‘cittadini’ ?.


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