Mondo

Il G20 deve investire sull’agricoltura

Cosi' il presidente del Comitato economico e sociale europeo, Staffan Nilsson

di Joshua Massarenti

“La sicurezza alimentare ci riguarda tutti, poiché interessa le risorse che condividiamo e usiamo tutti quanti. È semplice: non possiamo permetterci una nuova crisi agricola sui mercati globali”. Queste le parole espresse dal presidente del Comitato economico e sociale europeo, Staffan Nilsson all’inaugurazione della conferenza organizzata dal Cese a Bruxelles sul tema della sicurezza alimentare nel mondo. Per Nilsson, “occorre una volontà politica più forte per consentire agli agricoltori di avere redditi sufficienti e rafforzare la capacità delle piccole aziende di organizzarsi in modo più efficace”.

Tra volatilità dei prezzi, cambiamenti climatici, pressione demografica, scarsità delle risorse idriche e del suolo, mancanza di un’informazione trasparente sui mercati, i partecipanti della conferenza hanno voluto lanciare un messaggio ai ministri dell’agricoltura del G20 che si riuniranno a giugno in Francia: “Investire in un’agricoltura sostenibile e inclusiva significa investire nel futuro”.

All’evento hanno partecipato il Commissario Ue per l’agricoltura, Dacian Ciolos; il Commissario europeo per lo sviluppo, Andris Piebalgs; il Rappresentante speciale delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare e la nutrizione, David Nabarro e il relatore speciale dell’Onu per il diritto all’alimentazione, Olivier de Schutter.

Per il commissario Ciolos, “la sicurezza alimentare deve diventare un elemento centrale delle nostre politiche di aiuto allo sviluppo. Non potrà esservi una vera sicurezza alimentare se non sarà condivisa da tutti. L’agricoltura deve tornare a essere il punto focale dell’agenda per lo sviluppo, con l’obiettivo fondamentale di aumentare la capacità globale di produzione creando condizioni favorevoli agli investimenti pubblici e privati per gli agricoltori di tutto il mondo”.

Ma la partita è tutta in salita. Oggi circa un miliardo di persone soffrono la fame. Secondo stime recenti della Banca Mondiale, le tensioni attuali sui mercati agricoli potrebbero accrescere il rischio di malnutriuzione per 44 milioni di persone. Nell’aprile 2001, l’indice Fao, che si basa su un paniere composto da materie prime come grano, riso, carne, prodotti caseari e zucchero,è superiore di 36 punti percentuali rispetto al mese di aprile 2011″.

“Gli stock di beni alimentari”, sottolinea il relatore speciale dell’Onu de Schutter “sono stati riforniti nel 2008 e nel 2009 ma lo scarto tra la realtà di questi stock e l’evoluzione dei prezzi sui mercati è a volte molto consistente”.

Per questo la Francia ha deciso di mettere in cima all’agenda politica del G20 il problema della volatilità eccessiva dei prezzi delle materie prime. Ma la possibilità di trovare un accordo entro fine anno rimane una chimera. Dalla conferenza del Cese non sono emerse proposte concrete per frenare il fenomeno. Tutt’al più ci si è limitato a insistere sulla necessità di regolare i mercati.

Altra fonte di preoccupazione è l’acquisione illegale di terreni agricoli. Oltre 40 milioni di terre arabili sono sfruttate ogni anno, mentre milioni di ettari vengono espropriati ai contadini da governi e multinazionali senza scrupoli. Di fronte all’assenza di un quadro legislativo internazionale, il Parlamento belga ha deciso di dare l’esempio diventando il primo paese occidentale a adottare una proposta di risoluzione contro l’acquisione illegale delle terre nei paesi in via di sviluppo. La proposta di risoluzione adottata il 6 maggio scorso all’unanimità dal Senato belga prevede di vincolare gli aiuti pubblici allo sviluppo (Aps) del Belgio a una maggiore trasparenza nelle transazioni di terre arabili. Sollecitato da Vita.it, il commissario Ue per l’agricoltura Dacian Ciolos non ha voluto esprimersi sull’iniziativa del Senato belga, ma “l’idea di vincolare gli aiuti alla lotta contro l’acquisizione illegale delle terre arabili è interessante”.

Al termine della conferenza, il presidente del Cese Nilsson ha annnunciato che nei prossimi giorni saranno pubblicate una serie di raccomandazioni che verranno consegnate alla presidenza francese del G20. 

 


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