Sostenibilità

Il futuro sta nel “mini” La scommessa di Enel

Piccoli impianti di potenza tra uno e 200 kW Una nuova frontiera che all'estero ha già numeri da boom

di Redazione

Un tasso di crescita in Italia del 10% annuo, per i prossimi vent’anni. Sono le proiezioni sull’energia eolica nei cassetti di Enel Green Power, la società del Gruppo Enel che opera nel settore delle fonti rinnovabili di energia. Sostanzialmente in linea con il Position paper del governo italiano che prevede da qui al 2020 il triplo della potenza installata sul fronte dell’eolico.«L’obiettivo che ci siamo dati», spiega Cecilia Ferranti, responsabile dei Rapporti con i media, «è quello di raggiungere una posizione di leadership anche nell’eolico, partendo in Italia dagli attuali circa 380 MW installati, mentre all’estero vogliamo incrementare significativamente la base installata in mercati ad alto potenziale; ad oggi all’estero abbiamo una capacità installata di oltre 900 MW».
Vita: Qual è il piano di investimenti di Enel Green Power?
Cecilia Ferranti: È di 3,7 miliardi di euro.
Vita: L’eolico fa la parte del leone?
Ferranti: Al momento, la pipeline supporta una maggiore crescita in campo eolico, ma esistono interessanti opportunità anche nelle altre tecnologie. È comunque importante sottolineare, a livello generale, che, viste le forti spinte economiche e politiche, non è oggi facile effettuare stime inerenti lo sviluppo del settore delle rinnovabili; finora, infatti, tutte le stime fatte sono risultate molto più basse dell’effettiva crescita misurata a consuntivo».
Vita: C’è poi il progetto del minieolico.
Ferranti: Sì. È stato avviato ora con la controllata Enel.si e ci crediamo fortemente perché è destinato a creare un nuovo mercato. In Europa si è sviluppato innanzitutto in Inghilterra, ma il mercato più forte è quello degli Stati Uniti dove ha registrato nel 2008 una crescita del 78%. Il minieolico riguarda tutti gli impianti di potenza compresa tra uno e 200 kWatt e con una struttura di supporto che può variare da uno a circa 30 metri di altezza. Enel ha già selezionato una decina di produttori che propongono soluzioni molto diversificate per tipo di impianto e per design. Prevediamo che in futuro vi sarà un interesse crescente per questi piccoli impianti.
Vita: Recenti polemiche hanno rimesso al centro il problema della tutela del paesaggio e del territorio, rispetto alla costruzione di nuovi parchi eolici. Che tipo di politica adotta, Enel?
Ferranti: Grande attenzione è data all’innovazione tecnologica, con studi sulle centrali off shore e sulla riduzione di tutti gli impatti che i parchi eolici possono avere sugli elementi paesaggistici.

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