Eventi
Il futuro sostenibile? Lo progettano i ragazzi
Si svolgerà il 28 e il 29 febbraio la quinta edizione del Social innovation campus, durante la quale i giovani, supportati da rappresentanti di aziende, realtà del Terzo settore e istituzioni, affronteranno delle sfide per scoprire i propri talenti da mettere al servizio di un mondo più attento agli aspetti sociali e ambientali
È ai blocchi di partenza il Social innovation campus, il primo Campus italiano sull’innovazione sociale lanciato nel 2019 dalla Social Innovation Academy di Fondazione Triulza in Mind – Milano innovation district, il nuovo distretto dell’innovazione nato sull’area che ha ospitato Expo Milano 2015. La quinta edizione, infatti, è in programma per il 28 e 29 febbraio. Il tema? “Skills 4 Social Innovation. I talenti di tutti per costruire il futuro”; un supporto per i giovani, quindi, per trovare i propri talenti e metterli al servizio dello sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. È proprio alle nuove generazioni – studenti delle scuole secondarie di secondo grado, Its e Ifts, universitari, neolaureati e diplomati – che l’iniziativa si rivolge in maniera specifica, per farle dialogare e co-progettare con le “ancore” pubbliche e private di Mind, con realtà del Terzo settore e dell’economia civile, con aziende e start up tecnologiche, con università e centri di ricerca, con le istituzioni e gli enti locali. Si tratta, quindi, di un momento di confronto, sperimentazione e contaminazione per progettare un futuro sostenibile, ispirandosi all’Agenda 2030 delle Nazioni unite, mettendo in relazione e in connessione mondi diversi.
Le scuole
Uno dei mondi particolarmente coinvolti nel Campus è quello della scuola, in cui già dall’autunno sono attivi percorsi preparatori. L’iniziativa quest’anno coinvolgerà il doppio degli istituti secondari di secondo grado, Itse Ifts rispetto alle precedenti edizioni (quando già c’erano 10.500 studenti), inserendosi all’interno dei percorsi di Pcto (ex alternanza scuola-lavoro), orientamento ed educazione alla cittadinanza. «Ho iniziato l’anno scorso ed è stata un’esperienza favolosa», dice Lorena Cattin, professoressa del liceo scientifico Falcone e Borsellino di Arese, che nel 2022/2023 ha partecipato con un altro istituto in cui era in servizio e che ha deciso di rinnovare l’adesione. «Abbiamo anche pernottato e i ragazzi hanno voluto lavorare tutta la notte; venivamo da un percorso di tre mesi, nel corso del quale abbiamo sviluppato un progetto di sostenibilità energetica della scuola. Gli studenti sono stati molto stimolati dalle sfide che erano state lanciate dall’organizzazione, abbiamo lavorato in team in classe, dividendoci i compiti».
L’esperienza, quindi, ha rafforzato la capacità dei ragazzi di interagire in gruppo e di impegnarsi, secondo le proprie competenze, per un obiettivo comune. «All’inizio ero intimorita», confida la docente, «poi questa esperienza ha cambiato addirittura il mio modo di relazionarmi con gli studenti: si fidavano di più di me e tra di loro, avevano capito le potenzialità di ognuno. Era una classe che per diverse ragioni non ha avuto la possibilità partecipare a una gita di due giorni: alcuni di loro mi hanno avvicinata e mi hanno detto che questa esperienza è stata meglio di un viaggio di istruzione. Hanno dovuto impegnarsi e lavorare, ma per loro è stata una soddisfazione immensa». Durante l’hackaton – l’evento nel corso del quale i partner lanciano delle sfide ai team, che gareggiano trovando delle soluzioni – ai ragazzi vengono anche dati strumenti per comunicare in maniera efficace e lavorare al meglio.
«I nostri ragazzi hanno sicuramente un buon bagaglio di creatività, ma devono compensare delle componenti tecniche che di solito non esercitano», afferma Francesca Giuffrida, professoressa al liceo artistico paritario delle Suore del purissimo sangue di Monza. «Il valore che abbiamo riconosciuto a questo tipo di proposta, a parte la grande professionalità degli organizzatori, che che è evidente dal modo in cui studenti e docenti vengono accompagnati durante le giornate di attività, è che permette ai ragazzi di confrontarsi con professionisti, con aziende ed enti del Terzo settore che non è facile raggiungere con altre modalità. Per quanto mi riguarda considero questa proposta completa, dall’orientamento, alla cittadinanza fino alle metodologie innovative. Penso che oggi i giovani abbiamo necessità di essere ingaggiati in prima persona, quindi confrontandomi con colleghi e gli studenti, mi viene da pensare che il nostro stia diventando sempre più un lavoro da “allenatori”, per far scoprire ai ragazzi i propri talenti e le proprie qualità». Gli studenti hanno sempre più bisogno di sperimentare, di mettere le mani in pasta. Cosa che il Social innovation campus permette di fare, anche grazie all’aiuto delle tante realtà partner coinvolte nei laboratori per le scuole, in cui i ragazzi vengono introdotti a quello che è davvero, nella pratica, il lavoro nel campo dell’innovazione.
«Noi siamo una grande struttura scolastica», spiega Mariella Ferrario, docente al liceo Casiraghi di Cinisello Balsamo. «Abbiamo anche un indirizzo biomedico; organizzare un Pcto di qualità, in particolare in ambito medico, è sempre più difficile. Questa opportunità permette di incontrare professionisti nel settore scientifico-sanitario, quindi è davvero molto stimolante per i ragazzi. Per esempio, quando parliamo di colture cellulari, loro possono vedere dove effettivamente vengono coltivate le cellule e capiscono il valore di quello che stanno facendo durante il percorso scolastico. Questo è un grande sostegno alla loro motivazione e uno sguardo su una possibile professione per il futuro».
Partecipare
Durante le due giornate del Social innovation campus ci saranno molte iniziative ed eventi aperti a tutti, per cui ci sono ancora posti sia in presenza che online. Il 28 ci saranno tre workshop sul volontariato del futuro e la sostenibilità, più un contest social tech per cooperative e startup sociali innovative; il 29, invece, si terranno diversi eventi su pace, cooperazione, intelligenza artificiale, impresa sociale e scuole. Qui il programma completo e i link per la registrazione. Sono ancora aperte le iscrizioni anche per l’evento di apertura.
Partner
Il Campus è organizzato dalla prima edizione in collaborazione con le ancore di Mind Arexpo, Lendlease, Human Technopole, Irccs ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio, università degli studi di Milano e Politecnico di Milano. L’edizione 2024 è realizzata con il supporto di UnipolSai e in partnership con Coopfond, Fondo sviluppo, General fond, Umana, UniCredit – come main sponsor -; A2a, Cmb, Gruppo Cap, Cving, Unes – Il Viaggiator Goloso e Valore Italia – come sponsor. Ha ottenuto il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio di ASviS – Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, Città Metropolitana di Milano e Comune di Milano.
Il programma culturale è organizzato e promosso in collaborazione con numerosi content partner del mondo della filantropia, del terzo settore, dell’economia civile, della formazione e dell’innovazione: Avis regionale Lombardia, BEEurope, Cariplo Factory, Cesvip Lombardia, Consorzio nazionale Cgm,Csvnet Lombardia, Csv Milano, Salone della Csr e dell’innovazione sociale, Drimlab, Enaip Lombardia, Europe direct, European Commission’s Joint Research Centre, Finlombarda, Fondazione Cariplo, Fratello sole, fondazione Social venture Gda, Its Angelo Rizzoli Academy, Its Meccatronica Lombardia, Its Move Academy, Legambiente Lombardia, Manager Italia, Net, Rold academy, Scuola di restauro Botticino, università degli studi di Milano Bicocca.
Il Campus è reso possibile anche grazie al supporto tecnico di Epson, Il Portico cooperativa sociale, Mimesi – Media intelligence, Mondovisione soc coop soc onlus, Planeat.eco, Smacrent, Stripes coop sociale onlus e ZeroImpack. Media partner sono Askanews, Nòva-Il Sole 24 Ore, VITA non profit.
Le foto nell’articolo, relative alla scorsa edizione del Social innovation campus, sono di MalakaStudio.
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