Famiglia

Il futuro è mamma!

Una figura chiave che diventa modello per un’Italia che vuole uscire dal tunnel dell’individualismo. Il numero di Vita in edicola propone un approccio originale. E delle storie tutte da leggere

di Giuseppe Frangi

“Mamma!” Vita si presenta ai suoi lettori, nel numero di aprile, con questo titolo secco ed esclamativo in copertina. Che cosa sta ad indicare? Che il modello umano di quella figura che non solo genera la vita, ma in senso più largo non tiene la vita per sé, è il modello umano che ci porta fuori dal tunnel in cui l’egemonia dell’individualismo ci ha rinchiusi.

Sono tanti i sintomi che documentano un desiderio non solo di “mamma” ma di essere tutti più “mamma”. Dolce & Gabbana fanno sfilare le modelle con i loro bambini; Nanni Moretti arriva a Cannes con un film sulla madre; il papa ci dice che Dio è mamma; il più ascoltato psicanalista di oggi, Massimo Recalcati, si prepara ad uscire con un libro attesissimo sulla figura della mamma oggi. E anche la Rai ha annunciato un reality sulla maternità. Vita mette insieme tutti questi indizi per verificare se tutti muovono da una domanda simile: quella di affidarsi ad una figura che simboleggia l’accoglienza dell’umano, l’apertura ad una relazione, il superamento della gabbia dell’egoismo competitivo.

Ma il cuore del servizio di copertina sono soprattutto le storie. Le storie di tre giovani mamme che hanno avuto figli con gravi disabilità mentali e che combattono la loro incredibile battaglia quotidiana per accompagnare i loro bambini nel difficile percorso di recupero. E poi le mamme della Terra dei Fuochi, che raccontano il loro dramma, di figli persi a causa di tumori provocati dall’inquinamento. Un documento giornalistico straordinario, grazie anche alle foto di Mauro Pagnano, che ha ripreso le nove mamme intervistate con in mano le foto dei figli che non ci sono più. La loro scelta di non chiudersi in se stesse, di non scappare dal contesto che ha causato un così immenso dolore, è un modo di essere “mamme” nei confronti di tutti. Di aprire la propria vita alle domande e alle necessità di tanti altri; di non chiudersi nel privato, ma di rendere pubblica la propria esperienza; di non recriminare ma di continuare comunque a costruire. Ascoltandole è venuto naturale mettere il punto esclamativo nel titolo di copertina. Per ammirazione e per auspicio di vedere nel prossimo futuro un’Italia così umana.

Il nuovo numero di Vita sarà disponibile in edicola da domanil, venerdì 3 aprile

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