Il futuro di Avis sta nei donatori volontari periodici e associati
Il presidente Alberto Argentoni, al termine della tre giorni di Lecce, scrive a Vita.it. «Ci lasciamo con molti obiettivi per i prossimi mesi, a partire dal ruolo decisivo delle associazioni di volontariato per il raggiungimento dell’autosufficienza e degli obiettivi del piano plasma nazionale»
Devo innanzitutto ringraziare gli amici volontari di Avis Puglia e delle Avis delle provincia di Lecce, perché senza il loro contributo non sarebbe stato possibile realizzare un così importante momento di partecipazione associativa.

È stata certamente un’Assemblea rivolta alle nostre questioni interne statutarie e di governance, ma anche e soprattutto un’Assemblea aperta all’esterno.
Abbiamo ovviamente richiamato le problematiche e le prospettive del sistema trasfusionale, sottolineando le difficoltà dei nostri donatori lavoratori nel poter donare e richiamando le aziende a un forte senso di responsabilità sociale. Abbiamo posto l’accento sul fatto che devono essere i centri di raccolta sangue ad adeguare gli orari di apertura alle esigenze dei donatori e non viceversa.

Abbiamo poi avuto il regalo della presenza del procuratore della repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervistato da Enzo Romeo.
Un intervento, quello del procuratore, che invita Avis e il volontariato a essere un anticorpo alla criminalità organizzata con i suo valori fondanti di solidarietà, gratuità e trasparenza.
L’Assemblea ci lascia anche molti obiettivi per i prossimi mesi, a partire dal ruolo decisivo delle associazioni di volontariato per il raggiungimento dell’autosufficienza e degli obiettivi del piano plasma nazionale.
L’ultimo e più ravvicinato obiettivo resta quello di un estate dove non si debba più parlare di “emergenze” per il sistema sangue.
Per fare questo è fondamentale – ed è un tema su cui da anni come AVIS insistiamo – una cultura della donazione del sangue incentrata sulla programmazione e sulla consapevolezza che la ricchezza del sistema è un donatore volontario, periodico e associato.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.