Welfare

Il funzionario arrestato da Cittadinanzattiva

Un dipendente della Regione Lazio ha chiesto una tangente ad un collaboratore dell'Associazione, che dopo averlo denunciato alla Finanza, con addosso delle microtelecamere, ha ripreso la consegna dei soldi incastrandolo

di Redazione

Un funzionario della direzione regionale Lazio per lo Sviluppo economico e le Attività produttive – Area commercio e servizi al consumatore, è stato arrestato dai finanzieri del Comando provinciale di Roma mentre intascava una tangente da mille euro.

La tangente gli veniva versata da responsabile di Cittadinanzattiva Lazio il quale, sentendosi chiedere i soldi ha deciso di denunciare il fatto alla Finanza e poi coadiuvare gli inquirenti andando all’incontro munito di microtelecamera, contribuendo in modo decisivo e diretto all'azione.

«L'impegno dei cittadini e delle associazioni nella lotta alla corruzione, per la legalità e la trasparenza nella pubblica amministrazione deve passare attraverso assunzione di responsabilità e collaborazione con le autorità e le istituzioni senza se e senza ma», ha dichiarato Roberto Crea, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio.

«Ci domandiamo però come sia possibile che negli uffici regionali non vengano attivati controlli interni più serrati», ha continuato Crea, «procedure di rotazione degli incarichi nelle aree più esposte a fenomeni corruttivi o concussivi, e osserviamo preoccupati che il piano triennale anticorruzione della regione non è' ancora attivo. Chiediamo atti e azioni immediate e decise da parte della regione Lazio. Ci offriamo come sempre per affiancare e a tutelare i cittadini vittime di presunti abusi amministrativi, consapevoli e certi che la battaglia per la legalità a Roma, nel Lazio e nell'intero Paese sia ad un punto critico e decisivo che richiede il massimo impegno di tutti».

«Cittadinanzattiva è da anni impegnata in prima linea contro la corruzione», ha sottolineato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, «e questa azione nel Lazio dimostra che più che i proclami servano azioni effettive di collaborazione con le Forze dell’Ordine. Ci auguriamo adesso che i piani anticorruzione della PA vengano adottati con urgenza da tutte le amministrazioni del nostro Paese. Questo episodio evidenzia inoltre come il ruolo delle organizzazioni civiche possa fare la differenza».


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