Cultura

Il fumetto sbarca su Vita

Sul numero del magazine in edicola troverete per la prima volta sulle nostre pagine un fumetto. Si tratta de “Il signore bianco”, di Lorenza Natarella, che racconta la visita di Papa Francesco al campo profughi di Monte Mammolo di Roma. «Il fumetto è un nuovo modo per pensare all’informazione»

di Anna Spena

«In Italia il fumetto è stato rivalutato come forma di comunicazione, questo è un segnale positivo. Significa che si sta cercando un modo per capirsi meglio, la gente ha voglia di pensare». A dirlo è Lorenza Natarella, illustratrice che per il numero di Vita magazine di dicembre, ha realizzato un fumetto “Il signore bianco” , con il racconto la visita – improvvisata – di Papa Francesco al campo profughi di Monte Mammolo (Roma) lo scorso febbraio.

Lorenza ha 27 anni, abruzzese, da quasi nove vive a Milano dove si è laureata in grafica alla Naba, ha seguito un corso di illustrazione al Mimaster, e fondato, insieme ad altri nove colleghi, lo studio Armadillo.

«Ho studiato al liceo classico di Lanciano», racconta Lorenza, sempre allegra e alla mano. «Però ho sempre avuto questa passione per il disegno, non l’ho mai coltivata. Pensavo che non si potesse disegnare per lavoro, poi ho scoperto il mestiere d’illustratore… si è ribaltata la situazione».

Si è sempre pensata come illustratrice, però la passione anche per la scrittura, l’ha portata a disegnare e a scrivere qualche piccola storia. «Ho la mania di condividere tutto su Facebook», spiega, «così qualche editore mi ha notata».

Il primo libro di fumetti Lorenza l’ha pubblicato nel 2013. “Cìtila”, edito da Topipittori. «Cìtila, nel mio dialetto, vuol dire bambina», spiega Lorenza, «e il libro parla proprio della mia infanzia».

Oggi Lorenza sta lavorando ad un altro progetto editoriale che sarà pubblicato da Bao Publishing – la più importante casa editrice italiana di fumetti – nel 2017.

Il protagonista del fumetto realizzato per Vita magazine, non è papa Francesco. «Ho scelto di raccontare la storia attraverso la voce di un bambino. Il valore aggiunto delle storie a fumetti è che puoi ragionare sul tema da punti di vista diversi. Con il disegno e la sceneggiatura insieme puoi aggiungere anche tanti piccoli dettagli che solo con la scrittura sarebbe difficile da raccontare».

E quando le si chiede dell’esperienza di lavorare per un giornale «il fumetto è un nuovo modo per pensare all’informazione, è un punto di vista più elastico. E per me è stato un finestrone aperto verso un pubblico più ampio».

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