Non profit
Il Forum: «Trasparenza sì. Ma niente favoritismi»
La guerra degli affitti. A Bologna continua il braccio di ferro tra le associazioni e il Comune
«Bologna: affitti agevolati sì, raccomandati no», era questo il titolo dell’articolo di Vita sulla questione degli affitti alle sedi delle associazioni, e la redazione è stata invasa da decine di messaggi, di protesta e di consenso. La polemica, infatti a Bologna, è al calor bianco. Il braccio di ferro tra il Forum del Terzo settore e il Comune di Bologna, sulla decisione dell’amministrazione di aumentare gli affitti delle sedi in passato assegnate alle associazioni, all’80% del loro valore di mercato, sembra non avere fine. L’assessore Paolo Foschini, padre della riforma, ha dichiarato di voler eliminare eventuali privilegi, ridistribuendo i fondi raccolti a sostegno di progetti socialmente utili presentati dalle organizzazioni di volontariato. Non più quindi sconti, ma contributi assegnati sulla base dell’attività effettivamente svolta e del suo valore sociale per la città, dove ogni lira data risulta in modo inequivocabile dal bilancio sociale.
L’idea, però, non piace alle associazioni aderenti al Forum. Non si correrà per caso il rischio di finanziare solo chi è “utile” alle istituzioni? è la domanda più spontanea e ovvia. Dopo l’incontro non risolutivo avuto col Sindaco, le associazioni non profit hanno annunciato una protesta in Consiglio comunale e un’assemblea cittadina, nonché un eventuale ricorso al Tar. Insomma è guerra. Il Forum non vuole difendere acriticamente lo status quo ed è disponibile a ragionare, ma i paletti devono essere precisi: «L’intenzione del Comune di andare avanti, accettando solo le nostre proposte di mantenimento delle case comuni del non profit e la tenuta dell’albo delle sedi annuale o biennale, ci amareggia», dice Eugenio Ramponi, portavoce del Forum, «e non può che condurci a dare un giudizio negativo sulla scelta fatta dall’amministrazione. Noi condividiamo gli obiettivi di migliorare i criteri di assegnazione ma vogliamo aver voce in capitolo. Del resto l’ultima Finanziaria ha autorizzato lo Stato a concedere alle organizzazioni non profit beni demaniali con canoni pari al 10% del loro valore di mercato. E ancora: perché nessuno tiene conto dei costosi interventi di ristrutturazione, o delle migliorie, anche considerevoli, che le associazioni hanno attuato, negli anni, sugli immobili avuti in assegnazione, accrescendone il valore di mercato? Se il Comune non ci ascolterà scenderemo in piazza a protestare ad ogni occasione, cominciando dal 25 aprile, poi il 1° maggio e poi ancora, ogni settimana».
Il volontariato, intanto, sabato scorso ha incontrato l’assessore Galletti e il suo collega alle Politiche sociali, Pannuti, al Cesevobo e si è inevitabilmente toccata la questione sedi. La presidente Serena Frascaroli, ci dice: «Dobbiamo unire le forze, volontariato Forum e le istituzioni. C’è tanto da fare». Gli fa eco Giandomenico Davighi, presidente della Conferenza provinciale: «Ben venga qualsiasi tentativo che aumenti il grado di trasparenza. Confrontiamoci».
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