Alla ripresa autunnale, il Ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi lancia, dal suo sito ufficiale, la pagina dedicata al Forum della Cooperazione Internazionale che si terrà a Milano i prossimi 1 e 2 ottobre tra il Piccolo Teatro Strehler e Palazzo Clerici. In essa di trovano gli obiettivi e i risultati attesi da questa grande consultazione alla luce di un azzeccato slogan: “Muovi l’Italia, cambia il mondo”.
Un giorno e mezzo di lavori ai quali il Ministro vuole intervengano tutti “i cittadini interessati, gli esperti, i giovani e gli attori tradizionali e nuovi della cooperazione allo sviluppo con le più alte cariche dello Stato e con i Ministri europei e dei paesi del Sud del mondo”. Tra plenarie e sessioni partecipate, il Forum si propone di raccogliere idee, proposte innovative e contributi originali emersi nel corso dei lavori preparatori e nella due giorni milanese per sintetizzarle in una “dichiarazione politica” che funga da manifesto per il rilancio quantitativo e qualitativo della cooperazione internazionale dell’Italia.
Oltre agli attori “convenzionali”, l’invito è esteso anche a giovani e studenti universitari: una innovazione che potrebbe portare un’interessante ventata di freschezza e magari qualche utile provocazione ad un dibattito che, con il tempo, rischia una cristallizzazione di visioni e interessi noti. Certo è che, vista l’attuale situazione comatosa della cooperazione del nostro Paese, per raggiungere l’obiettivo annunciato dal Ministro di volere che “la cooperazione sia una parte dell’identità del nostro Paese”, si dovrà faticare non poco per convincere i decisori, l’establishment e gli opinion leader nazionali a rivedere posizioni e privilegi acquisiti per rifondare la cooperazione su dei principi ed impostare la prossima programmazione triennale su delle operatività al passo con i tempi, adeguati alle nuove realtà del mondo in trasformazione e dotati di risorse, strumenti e procedure improntati alla flessibilità necessaria per un’azione di solidarietà e di partenariato efficace e rispondente alle esigenze dei poveri dei Sud del mondo.
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