Non profit

Il Forum del Terzo settore sul Contratto di Servizio Rai

“Stesura nuova, problemi vecchi": la società civile rimane inascoltata

di Paolo Manzo

?Stesura nuova, problemi vecchi?. Così si può sintetizzare il commento che il Forum del Terzo Settore, facendo proprie anche numerose sollecitazioni provenienti dal mondo associativo, fa del Contratto di Servizio Rai in discussione presso la Commissione di Vigilanza.

?Un testo ? commentano criticamente le portavoce Vilma Mazzocco e Maria Guidotti ? che dagli organi di stampa apprendiamo essere differente da quello a suo tempo sottopostoci dal Ministero e su cui avevamo già avuto modo di fare osservazioni e critiche che non appaiono recepite. Ribadiamo quindi con forza la richiesta di audizione presso la Commissione di Vigilanza”.

Nello specifico, a fronte di alcuni presupposti che sembrerebbero disegnare una Rai pluralista, di qualità e più autonoma dai partiti, non sono ancora stati affrontati in maniera efficace i temi legati alla verifica dei parametri, alla misurazione dell’aderenza con la missione di servizio pubblico ed alla comunicazione sociale.

Si annuncia un ?Comitato scientifico? con compiti di monitoraggio della qualità dell’offerta: ma nella sua composizione non sono previste rappresentanze delle Parti sociali.

?Chiediamo ? dichiarano Guidotti e Mazzocco – l?inserimento al suo interno di un rappresentante scelto nelle reti interassociative riconosciute come parti sociali?.

Manca alle rappresentanze sociali la possibilità di intervenire nelle scelte di palinsesto, nelle strategie di produzione, nella interlocuzione con reti e testate e non sono indicati obiettivi precisi di comunicazione sociale e sanzioni nel caso in cui quegli obiettivi non vengano raggiunti.

Molti articoli sembrano fotocopiati dal precedente contratto di servizio: uno in particolare, l?attuale Art. 38 – relativo alla Sede permanente di confronto- è assolutamente identico al vecchio Art. 30.

?Chiediamo ? proseguono Guidotti e Mazzocco – che tale articolo venga riscritto specificando le materie di competenza e gli strumenti attraverso cui la Sede permanente di confronto può intervenire; che venga predisposto un effettivo ed adeguato monitoraggio di indubitabile imparzialità – non meri dispacci aziendali – sul raggiungimento degli obiettivi di comunicazione sociale fissati dal contratto stesso e che venga creato un legame concreto con l?offerta multimediale Rai: ciò significa anche poter contare su una struttura di produzione sul sociale, specifica e ben individuata, anche nell?ambito di testate e canali satellitari già esistenti”.
“Chiediamo inoltre – concludono le portavoce – il rafforzamento del Segretariato Sociale, che deve diventare operativo strumento di dialogo con la società civile, con maggiori e incisive possibilità d?intervento nelle scelte di palinsesto”.


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