Politica

Il Forum dei cattolici mette la palla al centro

L'alleanza di cinque sigle vicine al Pdl guarda oltre il partito

di Ettore Colombo

Finora Cisl, Confcooperative, Cdo, Mcl e Confartigianato avevano parlato solo di lavoro e società. Ora si preparano al dopo Berlusconi, insieme ad Acli e Coldiretti. E la benedizione del Vaticano Il nome è lungo quasi quanto una quaresima (Forum delle persone e associazioni d’ispirazione cristiana nel mondo del lavoro), ma il lavoro messo in moto «per conto di Dio», e cioè della Chiesa cattolica italiana, non solo è stato ed è proficuo e di spessore sul piano della riflessione teologica, economica e sociale, ma oggi è pronto, di fatto, a “scendere in campo” e a pesare anche in politica. Il lavoro delle associazioni raccolte nel Forum – sostenute e sollecitate, nella loro azione di sostegno e di accompagnamento all’enciclica sociale del Papa, da monsignor Giampaolo Crepaldi, fino a ieri segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, promosso, da poco, a vescovo di Trieste – sta per passare dal piano teorico, com’è stato fino a ora, a quello dell’impegno diretto. Prelude, anzi, tale “lavoro” (e lavorìo) social-politico a una vera e propria discesa in campo da parte delle associazioni cattoliche.
L’obiettivo (dichiarato) è quello di far nascere e maturare un vero e proprio blocco sociale che, dietro parole d’ordine come «bene comune e sussidiarietà», care alla Chiesa, e «contrattazione e partecipazione», care alla Cisl, permetta alla “parte buona” del Pdl, quella d’ispirazione cattolica, di costruire una base sociale che oggi sorregga l’azione del governo, ma domani – un domani sempre più vicino – non si faccia trovare spiazzato, quando si apriranno i giochi del post Berlusconi.
La proposta politica verrà formalizzata e lanciata, in grande stile, e cioè anche e soprattutto attraverso i media, il prossimo 29 settembre a Roma. In quella giornata, infatti, il Forum delle persone e delle associazioni d’ispirazione cristiana nel mondo del lavoro terrà, presso la residenza ex Domus Pacis della capitale, una riflessione pubblica sull’enciclica sociale del Papa, la Caritas in veritate. Il portavoce (oltre che “mente”) del Forum, il presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro, Natale Forlani, e i suoi principali partner nell’impresa (dal presidente dell’Mcl, Carlo Costalli a quello di Confcooperative, Luigi Marino, passando per la Cdo e Confartigianato), hanno deciso, dunque. Vogliono “anche” fare politica.
A tal fine serviva – e serve, ancora di più oggi – intessere rapporti sempre più fitti, con il Pdl. A partire dal Meeting di Rimini di quest’estate, se n’è occupato in particolare il duo composto da Forlani e da Costalli. E lo ha fatto sia rispetto a una parte ben precisa della squadra di governo (Sacconi), sia dentro il Pdl (Formigoni, ma anche Alemanno).
A partire dall’autunno, invece, il Forum comincerà anche a guardare fuori dal perimetro del centrodestra, aprendosi ai movimenti in corso al centro, Udc e non solo. I vertici ecclesiali, sia come Segreteria di Stato che come Cei, hanno anche chiesto (e ottenuto) che il Forum allargasse adesioni e orizzonti nel mondo associativo.
I candidati a entrare nel Forum, oggi composto da cinque associazioni promotrici, di grande peso (Cisl, Cdo, Mcl, Confcooperative e Confartigianato), sono già due: Acli e Coldiretti. Superata qualche perplessità (Cdo e Mcl versus Acli, Confcooperative versus Coldiretti), i nuovi innesti, anche se avranno la qualifica di aderenti e non di promotori, rafforzeranno il Forum. E la Cei. Se poi rafforzeranno anche il governo, o non piuttosto scenari politici futuribili, resta tutto da vedere.

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