Non profit

Il formatore che vorrei

I dubbi di un lettore sulla moda dei corsi di formazione

di Riccardo Bonacina

Come si sceglie un formatore, e i formati come vengono selezionati? Che fine fanno i formati dai formatori? E a che pro i miliardi spesi in formazione sono spesi? Non credete che in tanta ed esagerata moda della formazione manchi qualcosa di fondamentale? Mi sembra che tra tanti formatori, spesso in ogni senso improvvisati, non ci sia più nessuno che insegni cosa sia il bene e il male, il lecito e l?illecito, la verità e l?errore, il giusto e l?ingiusto. Se convenite con me perché nei programmi di questi spesso inutili corsi di formazione non si insegna almeno l?etica professionale, la deontologia? Che ne dite? Giovanni Migliore, Siracusa Risponde R. Bonacina: Carissimo lettore, tutti i suoi quesiti sono più che leciti. I corsi di formazione, sia quelli elargiti attraverso lo Stato sia quelli finanziati attraverso Regioni ed enti locali, stanno sempre più diventando una forma indiretta di finanziamento ad ogni tipo di ente: Università, Camere di Commercio, Confindustrie, sindacati, istituti d?ogni genere, ed anche cooperative sociali e associazioni di volontariato. Basta consultare i recenti elenchi dei corsi finanziati dal Fondo sociale europeo per capire come le logiche clientelari rischiano ormai di avere la meglio. Noi cerchiamo di aiutare i lettori segnalando e scegliendo i corsi meritevoli.


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