Salute
Il Fondo globale anti Aids a caccia di nuovi contributi
Dal 2001 investiti 3.500 milioni di dollari in 127 Paesi
di Redazione
E’ partita la prima campagna di comunicazione del Fondo globale per la lotta contro Aids, tubercolosi e malaria, con l?obiettivo di accrescere il contributo economico ai programmi dell?organizzazione dei prossimi due anni. Il Fondo, finanziato dai Governi di tutto il mondo, cerca di attirare l?attenzione sul fatto che lo scorso anno queste tre pandemie hanno causato più di 6 milioni di vittime.
Il lancio della campagna coincide con la seconda riunione della Conferenza internazionale per il rifinanziamento del Fondo globale che si conclude a Roma, alla Farnesina, oggi e domani.
«Il Fondo globale ? sottolinea Carol Jacobs, presidente del Consiglio d?amministrazione del Fondo ? è stato costituito dai capi di Stato del G8, a Genova, nel 2001 e l?Italia è stata uno dei principali sostenitori di questo Fondo». I maggiori donatori sono Stati Uniti e Francia, ma l?Italia il 16 marzo 2005 ha approvato un finanziamento di 100 milioni di euro, il più importante contributo concesso dall?Italia a organizzazioni internazionali.
«Quest?anno il vertice G8 ? dice Richard Feachem, direttore esecutivo del Fondo ? discuterà come incrementare l?aiuto dei Paesi donatori, indispensabile per risolvere i problemi più urgenti che toccano gli Stati più poveri, specialmente in Africa. La vita e i mezzi di sopravvivenza di milioni di persone dipendono dal successo di questo sforzo e l?Italia può giocare un ruolo chiave per assicurarlo».
I progetti
Nelle prime quattro serie di finanziamenti sono stati approvati 300 progetti in 127 Paesi, per un totale di 3.500 milioni di dollari. La distribuzione dei fondi è concentrata per il 61% in Africa, per contrastare, in particolare, il diffondersi di Aids e malaria. Ma non solo. Se in Etiopia oltre 120mila persone sono state curate vaccinate contro la tubercolosi, in El Salvador 87mila donne sono state sottoposte al test dell?Hiv, mentre in Mongolia il 67% dei giovani ha imparato come prevenire l?Aids. Nello Zanzibar 500 medici sono stati formati per impiegare le nuove cure contro la malaria e quasi 180mila bambini, sotto i 5 anni, colpiti da questa malattia hanno ricevuto diagnosi e cure appropriate.
I risultati attesi
I vari programmi finanziati dal Fondo mirano a somministrare in 5 anni farmaci antiretrovirali a 1,6 milioni di persone, fornire a 52 milioni di persone servizi di consulenza e test per l?Hiv, sostenere un milione di orfani con aiuti medici, corsi di formazione e assistenza pubblica. Saranno trattati oltre 3 milioni e mezzo di nuovi casi di tubercolosi con le nuove cure, somministrati 145 milioni di speciali preparati per casi di malaria resistente ai farmaci e saranno acquistate 108 milioni di zanzariere per proteggere le famiglie dalla trasmissione della malaria.
La campagna mediatica
Due gli ingredienti della campagna stampa prevista da oggi al 10 luglio: a titolo gratuito quotidiani e periodici ospiteranno una pubblicità del Fondo, mentre su tv locali e nazionali scorrerà uno spot di trenta secondi. Lo spot è ambientato in una città di un Paese occidentale, dove la gente cammina, presa dalla frenetica routine quotidiana, indifferente al messaggio di una dottoressa africana. Una voce, quella prestata a titolo gratuito da Luca Ward, interviene per raccontare che, finanziato dai Governi del mondo, il Fondo globale si ferma ad ascoltare le esigenze di chi opera nelle realtà locali, spiegando che per salvare delle vite, sono necessarie risorse. Lo spot è chiuso dal claim: ?Fondo globale: investire nel nostro futuro?.
La campagna stampa raffigura, invece, in primo piano un?indiana, simbolo della voce inascoltata dei Paesi in via di sviluppo, che cerca invano, ma con determinazione, di farsi ascoltare. Il fumetto vuoto indica che la voce si perde tra la folla. Nel manifesto vengono illustrate le modalità con cui opera il Fondo globale che ascolta medici, operatori sanitari e leader locali per fornire un aiuto mirato alle comunità colpite da queste gravissime malattie, acquistando medicine, formando personale paramedico, costruendo ospedali e centri di analisi e di ricerca.
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