Economia

Il Fondo Catricalà taglia le gambe al welfare

L'allarme lanciato dal protavoce dell'Alleanza Cooperative Sociali, Giuseppe Guerini «le risorse verranno disperse su tante singole iniziative invece che su una politica nazionale»

di Redazione

«Sarà un Natale amaro per la cooperazione sociale. Oltre all’irrisolta questione dell’incremento Iva per le cooperative sociali si sono aggiunte, in queste ore, notizie sconfortanti relative alla suddivisione del “Fondo Catricalà” che disperde le risorse in singole iniziative che seppur meritorie, sono sciolte da ogni politica nazionale di sviluppo di cui, invece, il welfare avrebbe disperato bisogno e con esso milioni di cittadini». Questo il commento di Giuseppe Guerini, portavoce Alleanza delle Cooperative Sociali e presidente di Federsolidarietà – Confcooperative.
 
«A essere più penalizzate – aggiunge Guerini – sono le esperienze di servizio civile, di accoglienza minori non immigrati e del lavoro nelle carceri che dovrebbero essere realizzate, con un budget insignificante di 16 milioni di euro (ne servirebbero 50), rispetto ai 315 complessivi, previsti dal Fondo Catricalà, per altre iniziative, meritorie.
 
«È un provvedimento tagliagambe per esperienze di welfare che avrebbero bisogno di una dotazione tripla rispetto a quella prevista. Si apre una fase emergenziale sin da subito per questi settori del welfare. Riteniamo sbagliato – conclude Guerini – perseverare in questa modalità, tutta italiana e poco europea, che ha trasforma gli interventi, in questo caso, il Fondo Catricalà, nell’ultima ancora di salvezza per finanziare singole iniziative».

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.