Welfare

Il fondo atteso dagli anziani

L’invecchiamento della popolazione porta con sé il problema dell’aumento dei disabili. Ci vogliono risorse per alleviare i nuclei familiari. Come in Europa

di Cristina Corbetta

«Il disegno di legge sulla riforma dell?assistenza prevede un Fondo per anziani non autosufficienti ma non accenna alle modalità del suo finanziamento; di fatto, dunque, non affronta il problema. Con il rischio di perdere tempo prezioso sul fronte di un?adeguata protezione contro i rischi della non autosufficienza». Melino Pillitteri, segretario generale della Federazione nazionale pensionati Cisl, lancia un nuovo allarme-anziani. Aumenta l?età media, aumentano gli anziani non autosufficienti (il 21% degli ultrasettantacinquenni è disabile) e le famiglie sono sempre più in difficoltà; se non si interviene, si rischia di non poter più controllare la situazione. Anche perché, a fronte di un aumento degli anziani, si evidenzia una progressiva diminuzione dei componenti dei nuclei familiari: «In Italia oltre 500 mila anziani disabili vivono in famiglia», spiega Pillitteri, e per il momento siamo ancora in presenza di famiglie con più figli adulti che possono sopportare congiuntamente il peso di genitori non autosufficienti. Ci stiamo avviando però verso una situazione in cui questo peso graverà su figli unici o comunque su un nucleo familiare più ristretto, che potrebbe non farcela ad assistere e curare gli anziani disabili». Da qui la proposta, che i pensionati Cisl (oltre due milioni di iscritti) rilanciano con forza al governo: costituire un Fondo per i non autosufficienti, così come avviene in Francia e in Germania (vedi box); un Fondo che preveda l?erogazione di prestazioni e servizi oltre che trasferimenti di denaro. «Prendendo a modello il sistema tedesco e tenendo conto della popolazione italiana in rapporto a quella tedesca, le risorse necessarie sarebbero di circa 18 mila miliardi di lire annue. In Italia il livello della contribuzione è già molto alto, dunque si devono valutare altre ipotesi: utilizzare risorse già oggi destinate agli anziani non autosufficienti, diminuire con questo obiettivo le detrazioni per produzione di reddito a favore degli anziani modulandole per età, o immaginare sul modello francese un?imposta di scopo. Un?altra strada percorribile potrebbe essere quella di una contribuzione apposita a carico dei pensionati, potenziali fruitori delle risorse del fondo. In ogni caso va definito con certezza il finanziamento del Fondo, così da non lasciarlo in balia delle esigenze del bilancio pubblico. Teniamo anche presente che comunque in Italia non partiamo da zero, visto che vi sono già oggi risorse stanziate per gli anziani, sia da parte dello Stato che da parte degli Enti locali». In effetti l?assegno di accompagnamento assorbe risorse per circa 8 mila miliardi; più difficile è quantificare la spesa degli enti locali, che viene effettuata in denaro ma anche sotto forma di servizi. Sempre secondo una stima Cisl, comunque, la spesa complessiva per la non autosufficienza è oggi superiore ai 10 mila miliardi di lire.E mentre all?estero il Fondo è già realtà, in Italia la provincia autonoma di Bolzano è la prima ad aver messo nero su bianco un?ipotesi operativa: c?è infatti un disegno di legge attualmente in discussione che prevede, in attesa di indicazioni nazionali, la costituzione di un fondo per le province di Bolzano e Trento. Si tratta di un Fondo alimentato da quattro diverse entrate: assegnazioni regionali, 9% del gettito provinciale derivante dall?Irap, interessi dalla gestione dei depositi del fondo stesso e contributi previdenziali, pari allo 0,8% del reddito per le persone attive e allo 0,4% per i pensionati. In Europa tedeschi e francesi arrivano prima di noi Un Fondo per l?assistenza ai non autosufficienti è già realtà in due Paesi alle porte dell?Italia. In Germania la legge istitutiva è stata approvata nel 1994. Si tratta di un Fondo con finanziamento a ripartizione, obbligatorio per tutti gli iscritti alle Casse di malattia. L?aliquota contributiva, pari all?1,7%, è divisa in parti uguali tra lavoratori e datori di lavoro, e il costo aggiuntivo per le imprese è stato assorbito con l?eliminazione di una festività infrasettimanale. Beneficiari delle prestazioni sono tutti coloro che hanno bisogno di assistenza per gravi motivi di salute e non hanno altra risorsa che i sussidi sociali. L?accertamento del livello di aiuto necessario (sono previsti 4 livelli) è fatto dalle Mutue sanitarie. In Francia la norma per la tutela dei non autosufficienti è stata approvata nel 1997 e prevede l?adozione di ?buoni servizio? con un importo dipendente dallo stato di bisogno e dal reddito dell?assistito. La somma stabilita viene erogata direttamente al soggetto che effettua la prestazione, scelto dall?anziano. Il diritto alla prestazione viene riconosciuto da una commissione medico-sociale. Il finanziamento è ottenuto con la fiscalità generale.


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