Politica

Il flop delle blue card

Sono solo 16 mila i nulla osta di lavoro rilasciati dai paesi membri dell'Unione Europea per i lavoratori stranieri altamente qualificati. In Italia solo 118.

di Martino Pillitteri

C’è anche la revisione della blue card, una sorta di green card europea, nel nuovo piano Eu sui migranti. Approvata dall’Ue nel marzo 2012, essa consente al suo titolare di soggiornare e lavorare legalmente nel territorio di uno Stato membro e di spostarsi in un altro Stato membro per svolgervi un lavoro altamente qualificato. 
Secondo le anticipazioni del WSJ, la commissione europea sta valutando di allargare il raggio di azione delle Blue Cards che potrebbe essere rilasciata anche senza un contratto ma sulla base di potenziali investimenti che il migrante vorrebbe affettuare in un pease dell'Unione.

Pensata con lo scopo di attirare e trattenere lavoratori altamente qualificati provenienti da Paesi extracomunitari, la Blue Card riconosce alla migrazione legale un ruolo di rafforzamento dell’economia e della conoscenza europee, incrementando al tempo stesso la competitività delle imprese e la capacità di attrarre lavoratori stranieri di alto profilo formativo e professionale. Così almeno è sulla carta. I numeri sconfessano le buone intenzioni dell’Ue.

Secondo i dati dell’Unione Europea, nel 2012 sono state assegnate  3.664 blue card e 15.261 nel 2013.  Germania e Lussemburgo sono le destinazioni più gettonate dal talento straniero. Solo 6 skilled workers nel 2012  hanno chiesto la blue card per lavorare in Italia. E’ andata meglio l’anno dopo; il bel paese ha attratto ben 112 talenti.
Numeri bassissimi se si tiene in considerazione la premessa di questa iniziativa: la popolazione in età lavorativa dell'UE diminuirà del 50%  entro il 2050.

Paese che vai, blue card che trovi.
I requisiti per ottenere una blue card cambiano da paese a paese. In Germania, per esempio, il richiedente deve essere un cittadino di un paese non UE che ha ottenuto a) un diploma universitario tedesco o un diploma di laurea da un istituto estero accreditato e b) ha ottenuto un contratto di lavoro con un compenso annuo lordo pari ad almeno 46.400 € ( 3.867 € al mese). In Olanda il compenso lordo deve essere di 63,000 euro all’anno.

La Francia ha imposto che lo stipendio sia superiore alla media  annuale del compenso lordo  del settore di riferimento che è calcolato annualmente dal Ministro per l'Immigrazione. Inoltre, un richiedente della Blue Card in Francia deve presentare un diploma che attesti almeno 3 anni di istruzione superiore )rilasciato da un istituto di istruzione superiore riconosciuto dallo Stato) e 5 anni di esperienza professionale.

L’Italia ha meno pretese economiche. Il contratto di lavoro deve infatti garantire al lavoratore un reddito annuo non inferiore ai 24.789 euro. Quello che può destabilizzare la buona volontà del richiedente è che la qualifica professionale superiore, attestata dal Paese di provenienza, deve essere riconosciuta in Italia e rientrare nei “livelli 1 e 2 della classificazione ISTAT delle professioni CP 2011.

 

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