Famiglia

Il fisco consiglia: separatevi e risparmierete

Cose di casa. Un sistema paradossale che punisce i nuclei con i figli

di Sara De Carli

Dividendosi, si deduce l?assegno al coniuge. Per cambiare la situazione c?è una proposta realistica, si chiama ?Bif?. Ecco di cosa si tratta

Il «tengo famiglia» non impietosisce il fisco. Anzi, fa l?effetto contrario. Oramai lo si sente ovunque, quasi un jingle da supermercato: «La tassazione italiana penalizza le famiglie». Una voce troppo diffusa, viene quasi il sospetto che sia una leggenda metropolitana. A meno che si mettano in fila, nero su bianco, un po? di dati. Eccoli. I figli non contanoAi fini fiscali avere figli non conta nulla. A parità di reddito un single paga le stesse tasse di chi ha 2, 4 o più figli, mentre è evidente che chi ha figli li deve pure mantenere e quindi una certa quota del suo reddito sparisce dalle sue disponibilità reali. Quanto? Dipende, ma le statististiche calcolano tra i 7 e i 9mila euro all?anno. In Italia quindi vige il principio dell?equità verticale (chi ha di più, paga di più), ma non quello dell?equità orizzontale (a parità di reddito il potere di contribuzione diminuisce con l?aumentare dei figli). È vero che in Italia esistono delle detrazioni per i figli a carico, ma sono proporzionali al reddito: più strumenti a sostegno delle fasce deboli che misure universalistiche a sostegno della famiglia. Oggi le detrazioni sono di circa 800 euro per i redditi intorno ai 12mila, e si azzerano allo scattare dei 40mila euro, a prescindere dal numero di figli da mantenere. Il confronto con l?EuropaIntrodurre il soggetto famiglia nel fisco non è impossibile. L?esempio più virtuoso, stranoto, è quello della Francia: in Italia una famiglia monoreddito di quattro persone (2 figli e coniuge a carico), con un reddito di 25mila euro, paga un?imposta di 1.725 euro (già al netto degli assegni familiari); in Francia paga 52 euro e in Germania 628 euro. In Francia vige il ?quoziente famigliare?: il reddito familiare viene diviso fra tutti i componenti, trovando così la quota disponibile pro capite. Su quella è calcolata l?imposta e non sul reddito complessivo: una bella differenza?Il balletto delle detrazioniIn Italia abbiamo le detrazioni: le spese sanitarie, il nido, lo sport dei giovani, l?affitto degli studenti fuori sede, l?assistenza ai non autosufficienti (anche non conviventi e non a carico). Nella dichiarazione dei redditi che ci accingiamo a fare, per l?anno 2007 potremo detrarre per il nido 632 euro, più o meno un mese di retta, che si traduce in 120,08 euro di taglio sulle tasse. Stesso discorso per il bonus sport: 210 euro a figlio, pari a 39,90 euro di risparmio (giusto la quota di iscrizione alla società sportiva). Per i non autosufficienti è prevista una detrazione di 2.100 euro, pari a un beneficio reale di 399 euro: ma solo se il reddito lordo non supera i 40mila euro. A prescindere dalle cifre, è il sistema detrazioni ad essere criticato dalle associazioni di famiglie: molto meglio le deduzioni, che incidono a monte, tagliando il reddito imponibile. In questo modo si tiene conto del ?fattore famiglia? non solo per l?Irpef, ma anche sulle imposte addizionali locali.Più risparmio con le deduzioniLa proposta del Forum Famiglie è semplice: eliminare assegni e detrazioni per un?unica misura, le deduzioni. Si tratta di togliere dall?imponibile, a prescindere dal reddito (esattamente come avviene per la rottamazione dell?auto o l?acquisto di un frigorifero) la cifra necessaria a mantenere un figlio: 7mila euro per il primo, 6mila per il secondo e 7mila dal terzo in su. Si chiama Bif – basic income family. L?imposta attuale di 1.725 euro della famiglia con 4 componenti e reddito di 25mila euro, si tramuterebbe in un rimborso da parte dello Stato di 1.198, mentre per 40mila euro di reddito si passerebbe da 8.454 euro a 3.326 di tasse. In media il beneficio sarebbe di 3.189 euro per famiglia. «Siamo disposti a un?attuazione graduale», dice Paola Soave, vicepresidente del Forum. «Inizialmente la deduzione potrebbe essere di 3/4mila euro per figlio e potremmo accettare un tetto a 100mila euro di imponibile, pur ritenendo imprescindibile il principio dell?universalità».Separarsi convieneIl principio delle deduzioni su alcune cose vige già: per l?assegno al coniuge separato. Per questo in Italia separarsi – anche solo per finta – conviene. Lo dice da tempo il Moige-Movimento italiano genitori e Giuseppe Ficini, coordinatore della commissione Fisco del Forum Famiglie, spiega nel dettaglio il meccanismo: «L?assegno può essere dedotto integralmente. Poniamo che il marito guadagni 70mila euro, cui corrisponde un?aliquota del 40%, e versi alla moglie 20mila euro. Il suo risparmio sull?imposta è di 8mila euro. È vero che la moglie dovrà dichiarare l?assegno, ma se la separazione è fatta per ragioni fiscali lei avrà un reddito minore, diciamo che rientra nell?aliquota del 23%: pagherà 4.600, con un risparmio netto per la famiglia del 17%, pari a 3.600 euro». Svecchiare l?IseeIn ultimo, la revisione della scala di equivalenza dell?Isee-Indicatore della situazione economica equivalente, ferma da dieci anni, in cui un figlio conta non 1 ma tra 0,35 e 0,47. Importante perché dall?Isee dipende la partecipazione ai costi di molti servizi, dall?università alle mense scolastiche, e che si vorrebbe collegare anche alle bollette. Solo un cenno: acqua, luce e gas si pagano per fasce di consumo, calcolato in maniera standard. La bolletta elettrica di una famiglia di quattro persone, che consuma 5,2 volte più di un single, è 10,2 volte più alta. Anche qui c?è il trucco: si prenda la famiglia di sette componenti, la si smembri artificiosamente in due e si mettano due contatori. Il risparmio sarà del 30%.

Figli e partiti

Bene comune.
I figli come bene del Paese? Ne siamo lontani anni luce. Il vero bene comune, guardando le agevolazioni fiscali, sono i partiti. Un lavoratore con un reddito di 25mila euro, se spende 16mila euro l?anno per mantenere due figli, potrà detrarre mille euro. Ma se desse la stessa cifra a un partito, di euro ne detrarrebbe il triplo. Chi ha un reddito di 91mila euro e quattro figli, invece, per i 32mila euro spesi per i figli non detrarrà un euro, ma quella cifra data a un partito gli varrebbe 6mila euro di detrazione. Universalità dei diritti…

IDENTIKIT

Forum famiglie & co.
Un fisco a misura di famiglia: è il tema su cui le principali associazioni del settore hanno puntato per questa campagna elettorale. La situazione presentata in questa pagina è stata ricostruita grazie all?aiuto del Forum delle associazioni familiari, del Moige – Movimento italiano genitori e dell?Associazione famiglie numerose. Fino al 15 aprile il Forum ha in corso una raccolta di firme (anche sul web) per chiedere al prossimo governo un fisco family friendly. www.forumfamiglie.org


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA