Non profit

Il film sui Moratti oscurato a Genova

Procede la battaglia legale dei petrolieri milanesi contro Mazzotta. Il Festival del reportage di Genova cancella la proiezione in programma

di Natascia Gargano

Colpito e affondato. La longa manu dei petrolieri milanesi è arrivata fino al Festival del reportage ambientale di Genova. Prima rassegna cinematografica nazionale che avrebbe dovuto ospitare Oil, il documentario autoprodotto dal regista Massimiliano Mazzotta, oggi ne ha annullato la proiezione in programma per il prossimo 18 settembre.


Censored!
Mazzotta sta pagando sulla sua pelle il prezzo per aver puntato i riflettori sugli impianti petrolchimici di Sarroch, tra cui quelli della ditta Saras della famiglia Moratti, un colosso da 15 milioni di greggio all’anno.
L’auto-censura del festival arriva in risposta a una tecnica, sempre la stessa: una lettera firmata dai legali della raffineria arriva sui tavoli degli organizzatori dei festival “informando” sul contenzioso in corso tra l’azienda e il regista. Una comunicazione del tutto lecita e, a quanto pare, del tutto efficace. Già a maggio scorso le missive siglate Saras indussero l’Università di Cagliari a cancellare le proiezioni in calendario.
Una mossa quella dei Moratti che anticipa il responso della giustizia. Il giudice infatti non si è ancora espresso né sull’istanza di sequestro, né sulla querela che pende sul capo del regista.


La battaglia
Solo qualche giorno fa la direzione del festival di Genova, sentita da Vita faceva sapere: «È la prima volta che ci succede in 12 anni di attività. Mazzotta è un bravo regista, sarebbe un peccato non dargli questa opportunità, ma il nostro budget non ci permetterebbe di affrontare un’eventuale azione legale contro la Saras».
Tant’è. Il braccio di ferro dei Moratti contro la distribuzione del film di Mazzotta ricorda tanto la storia di quel Davide che lottò contro il gigante filisteo.


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