Welfare
Il fentanyl ora rischia di invadere l’Europa
In Brasile il più importante gruppo criminale, il Primo Comando della Capitale (PCC), da anni alleato della mafia italiana ai tropici, avrebbe cominciato a creare laboratori per il fentanyl con l’aiuto del cartello messicano di Sinaloa. Se dovesse attecchire nel nostro paese il fentanyl potrebbe non solo sostituire l’eroina ma venire legato, come già accade negli Stati Uniti, alla cocaina e alla marijuana con effetti devastanti e letali.
di Simone Feder
In Brasile è arrivato il fentanyl. Il potente oppiaceo prodotto sinteticamente in laboratorio, cinquanta volte più potente dell’eroina e cento volte più potente della morfina è entrato nel mercato delle droga disponibili nel paese. Secondo la DEA e gli esperti del settore l’Ndrangheta italiana potrebbe approfittare della logistica che usa già nei porti brasiliani per trasportare la cocaina in Europa, per trasportare adesso anche fentanyl, che occupa meno spazio nei containers e può essere molto più redditizio.
In Brasile, secondo quanto riportato dalla stampa locale, il più importante gruppo criminale, il Primo Comando della Capitale (PCC), da anni alleato della mafia italiana ai tropici, avrebbe cominciato a creare laboratori con l’aiuto del cartello messicano di Sinaloa.
Negli Stati Uniti nel 2022 il fentanyl e’ stato responsabile dei 2/3 delle 107 mila morti causate da droghe sintetiche e, la sua epidemia, era stata preceduta da un uso medico sconsiderato di questa sostanza sintetica per la cura di dolori cronici attraverso un farmaco, l’Oxicontin che aveva creato un esercito di dipendenti diventati poi cliente del mercato illecito. In Brasile, invece, dove i farmaci a base di oppioidi sintetici sono ipercontrollati e il loro acquisto per usi ricreativi è reso difficile da una per fortuna rigida burocrazia, è il narcotraffico stesso ad aver cominciato a creare il suo esercito di dipendenti, senza aver bisogno di una previa dipendenza farmacologica. C’è infatti il sospetto che il narcotraffico lo stia introducendo sul mercato come una nuova non specificata droga, all’insaputa dunque del consumatore.
Secondo il centro di analisi Atlántico Intelligence Group che da tempo monitora la produzione e il mercato illegale di fentanyl in America Latina “Il cartello di Sinaloa mette a disposizione i soldi e le sue strutture di rifornimento mentre il Primo Comando della Capitale (PCC), il principale gruppo criminale brasiliano mette a disposizione i suoi laboratori e le sue cavie”, ovvero il suo mercato di consumatori di cocaina e marjuana.
In questo momento insomma, in Brasile si sta assistendo all’implementazione da parte dei narcotrafficanti di nuove strategie di mercato. Non è un caso che i sequestri dell’oppioide sintetico siano avvenuti proprio a ridosso di un evento come il Carnevale che nel paese spinge milioni di persone a festeggiare in strada e nei sambodromi. Eventi come questi sono spesso usati dai narcotrafficanti per introdurre nuove droghe e testare le reazioni dei consumatori su larga scala. È necessaria dunque una comunicazione massiccia sia in Brasile che in Europa perché i giovani siano consapevoli dei rischi del fentanyl e perché le istituzioni si muovano nell’identificare sul nascere eventuali primi trasferimenti della droga dal Brasile in Italia.
Se dovesse attecchire nel nostro paese il fentanyl potrebbe non solo sostituire l’eroina ma venire legato, come già accade negli Stati Uniti, alla cocaina e alla marijuana con effetti devastanti e letali. Siamo ancora in tempo per fermare questa catastrofe. Serve l’aiuto di tutti, a partire dai mezzi di comunicazione.
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