Non profit

Il fenomeno Hidden Radio

Così due designer grazie al crowfunding hanno raccolto un milione di eruro. Partendo da Milano

di Ottavia Spaggiari

E’ una storia che attraversa tre continenti quella di Hidden Radio e dei suoi due creatori, la cui parabola farebbe cambiare idea anche ai più incalliti detrattori del crowfunding.

In soli due mesi grazie al sito americano kickstarter, la Hidden Radio ha raccolto quasi un milione di dollari da piccoli finanziatori privati, stabilendo un record nella, seppur breve, storia del crowdfunding mondiale.  I due creatori del progetto, John Van Den Nieuwenhuizen e Vitor Santa Maria, hanno raccontato la propria avventura durante una sessione dei Creative Mornings, incontri tra creativi che si tengono ogni ultimo venerdì del mese in varie città del mondo. L’evento milanese è stato anticipato a questa settimana, in occasione del Salone del Mobile.

Fino a pochi mesi fa, Van Den Nieuwenhuizen e Santa Maria erano comuni designer industriali. Il primo australiano, il secondo brasiliano, si erano conosciuti alcuni anni fa proprio in Italia, dove entrambi lavoravano per una grande multinazionale nell’ufficio di Milano. E’ qui che, nel tempo libero, cominciarono a concepire il progetto: una radio high-tech in grado di collegarsi all’I-Phone e all’I-Pad attraverso bluetooth, restituendo un suono pulitissimo e caratterizzata da un design innovativo che la rende se non invisibile, almeno “hidden”, nascosta appunto.

Una fase di progettazione durata alcuni anni, durante i quali le stesse vite dei protagonisti sono cambiate: Santa Maria è rimasto a Milano, mentre il socio è stato trasferito dall’azienda a San Francisco. Dopo innumerevoli riunioni via skype, voli intercontinentali, risparmi investiti nella realizzazione di alcuni prototipi e un nulla di fatto con multinazionali interessate all’acquisto del prodotto, decidono che l’unico modo per metterla finalmente in produzione è ricorrere al crowdfunding.

Girano così un video amatoriale, compilano la domanda per poter promuovere la campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Kickstarter ma, ad un primo tentativo, la domanda viene rifiutata. Per questo sono costretti a ritardare la raccolta fondi. Decidono di investire nella realizzazione di un video, questa volta professionale, che spieghi esattamente come funziona la radio. Le opzioni di donazione, tipiche di ogni sito di crowdfunding e accompagnate da una ricompensa per il donatore, sono mediamente alte, ma la ricompensa è proprio il prodotto finale: la ridde radio.

Questa volta hanno più fortuna, la domanda viene accettata, possono lanciare la raccolta fondi. E’ così che la campagna di crowdfunding si confonde con una sorta di pre-vendita del prodotto. L’obiettivo è ambizioso: 125 mila dollari, loro ne raccolgono quasi un milione.

Intervistati sul motivo del loro successo improvviso, rispondono di non avere, in realtà, una formula magica. “Non potevamo di certo predire il futuro”, spiega Santa Maria, “Quello che abbiamo potuto fare, è stato pianificare. Abbiamo costruito una campagna di comunicazione molto precisa. Attraverso i social media ci siamo rivolti a tutti i principali blog di tecnologia e design. Quello che ha fatto la differenza, però è stata una cosa sola: il prodotto.”

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