Welfare
Il federalismobdei valori
Un convegno di Mcl per fare il punto sullo Stato che verrà.bE soprattutto per ridare un'anima alla politica
di Redazione

U na due giorni – il 28 e il 29 novembre, all’Hotel Ergife di Roma – per confrontarsi sulle possibili strade per arrivare alla tanto auspicata riforma dello Stato. L’ha organizzata il Movimento Cristiano Lavoratori, aggiungendo un sottotitolo che già indica una possibile strategia: «Gli amministratori locali per la riaffermazione dei valori e la difesa dell’identità popolare». Un convegno al quale è prevista la partecipazione di circa 350 amministratori locali, nel corso del quale si discuterà – fra l’altro – del federalismo fiscale. «Se non recupera principi importanti come la responsabilità e la sussidiarietà rimane una scatola vuota», avverte il presidente di Mcl, Carlo Costalli . Che aggiunge: «È una strategia possibile, che potrà permettere di ottenere alcune agevolazioni anche per le famiglie. Oggi ad esempio le Regioni non possono intervenire sull’addizionale regionale dell’Irpef. E il risultato è che un single paga come un nucleo di cinque persone. Domani gli amministratori locali potranno fare scelte autonome che riguarderanno la vita sociale ed economica del territorio in cui operano».
Federalismo come strada da analizzare, dunque, come possibilità concreta di arginare la burocrazia e di prestare maggiore attenzione alle esigenze del territorio, fatto salva la solidarietà fra le Regioni (ne discutono, fra gli altri, Raffaele Fitto, ministro per le Regioni; Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia; Antonio Di Matteo, vicepresidente Mcl e Vincenzo Conso, vicepresidente della Fondazione italiana Europa popolare).
Verso la riforma dello Stato non è però solo un convegno che segnala l’attenzione alle amministrazioni locali (un’attenzione che Mcl ha da alcuni anni). È anche un appuntamento per «recuperare l’anima della politica, visto che gli amministratori più vicini al territorio hanno in genere più passione», precisa Costalli. Dunque non è un caso che a Roma si faccia anche il punto sul Manifesto per l’identità popolare elaborato partendo dal basso.
«L’idea è dare spessore alla politica italiana, contribuire a superare le contrapposizioni, individuando alcuni valori come il recupero del popolarismo, la valorizzazione della radice cattolica, il riformismo». Un’azione culturale che è insieme sociale e politica in senso ampio (non partitica) e prevede altri momenti di confronto. Con l’obiettivo, conclude il presidente di Mcl, di «creare una rete che all’occorrenza possa lavorare su temi specifici, fare battaglie partendo dai temi valoriali».
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