Emergenze

Migranti, nuovi muri e nuovi morti. In Texas

Le autorità statunitensi hanno già bloccato oltre due milioni di migranti al confine messicano negli ultimi 10 mesi e, ad un anno dalle elezioni in entrambi i paesi, aumentano le tensioni. Ma i flussi sono fuori controllo soprattutto tra Panama e Colombia, dove la foresta montagnosa e paludosa del Darien Gap è l'epicentro di un'emergenza sempre più drammatica, come denuncia Medici Senza Frontiere

di Paolo Manzo

Messico, settembre. 2021, migranti haitiani, respinti in Texas, attraversano il Rio Grande

Dopo il muro di Donald Trump, le boe giganti di Greg Abbott, il governatore del Texas. Ad un anno dalle presidenziali negli Stati Uniti e in Messico, riesplodono le polemiche tra le due rive del Rio Bravo/Rio Grande. Proprio nelle acque di questo fiume che segna il confine tra i due paesi, Abbott ha piazzato enormi boe arancioni per rendere più difficile l’attraversamento dei migranti. Il risultato? Cinque sono già annegati e la reazione del presidente messicano Andres Manuel López Obrador, Amlo, non si è fatta attendere: «Abbott è disumano», ha detto.

Il governatore texano è disumano

— Andres Manuel López Obrado, presidente del Messico

Per le autorità texane i migranti sarebbero morti a monte, trascinati solo dopo dalla corrente tra le boe. Distinguo inutili. Di certo Abbott ha installato le barriere galleggianti senza l’autorizzazione di Washington e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha citato in giudizio il Texas. Dal canto suo il Messico ha inviato due note diplomatiche al segretario di Stato Antony Blinken, lamentandosi delle barriere. Primo perché violano due trattati bilaterali. Secondo, perché alcune sono sul «territorio messicano» e violano «la nostra sovranità».

Tensioni forti anche con il governatore della Florida, Ron DeSantis, che prima ha promosso una discutibile riforma dell’immigrazione e poi ha detto che invierà militari Usa in Messico. «Siamo contro la riforma di DeSantis che supera a destra ed è più anti-immigrati di Trump. Pura propaganda politica. Non un voto a Desantis che minaccia la nostra sovranità», ha replicato AMLO.


Tensione dunque tra Stati Uniti e Messico. Le autorità statunitensi hanno già bloccato oltre due milioni di migranti al confine negli ultimi 10 mesi. Ma tensioni forti anche tra Panama e Colombia. Il piccolo paese centroamericano sta infatti valutando la chiusura del confine per bloccare i flussi dal Darien Gap, la foresta tra i due paesi dove centinaia di migranti sono morti.

VITA aveva lanciato l’allarme un anno fa ma ora la situazione è peggiorata. Quest’anno hanno già attraversato il Darien quasi il doppio rispetto ai 248.000 migranti di tutto il 2022. 50.000 solo ad agosto. Secondo i rapporti diffusi tre giorni fa da Panama, dal primo gennaio 2023 ad oggi 320.098 migranti sono passati dal Darién. Di questi 190.889 sono venezuelani, 42.441 ecuadoriani e 35.495 haitiani.

Non a caso Medici Senza Frontiere lancia un appello: «le organizzazioni umanitarie non riescono più a tenere il passo con questo flusso senza precedenti». Le rapine, le aggressioni e le violenze sessuali per mano di bande criminali sono solo alcune delle umiliazioni che i migranti affrontano durante il viaggio e «non c’è nulla di umanitario nel continuare a permettere questa situazione», denuncia MSF.

Nel Darién emergenza senza precedenti

— MSF

«Il Darien è una giungla, non una strada» è invece lo slogan del governo di Panama, che una settimana fa ha lanciato una campagna per affrontare questa crisi. «La crisi del Darien è iniziata nel 2016, con 20.000 attraversamenti», spiega la direttrice della migrazione panamense, Samira Gozaine. Per poi denunciare: «ad aprile Stati Uniti e Colombia si erano impegnati a lavorare contro le reti di trafficanti ma non hanno fatto nulla».

La foto in apertura, di Fernando Llano per AP/LaPresse, e del settembre. di due anni fa e mostra migranti haitiani, respinti in Texas, che attraversano il Rio Grande per tornare verso Ciudad Acuna.

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