Non profit
Il donatore italiano? Over 45, benestante e donna
In occasione del Giorno del Dono 2017 sono state presentate le ricerche sulle raccolte fondi del non profit che sono aumentate anche nel 2016 e sull'identikit del donatore medio. 150 iniziative e 150mila cittadini coinvolti dalla campagna dell'IID. «Chi sperimenta la solidarietà contagia il mondo che lo circonda», il messaggio del Presidente Mattarella
Il 4 ottobre è il #DonoDay e ad aprire l’incontro durante il quale questa mattina a Roma sono stati presentati i risultati di tre indagini è stato il messaggio augurale del Presidente Sergio Mattarella dedicato al Giorno del Dono 2017. «Chi sperimenta l'azione concreta di solidarietà coltiva la speranza di un mondo migliore e contagia con questi suoi sentimenti il mondo che lo circonda. Dai tanti esempi che il nostro Paese ci offre possiamo trarre alimento e forza per una coscienza civica più forte. In questa prospettiva l'impegno dell'Istituto Italiano della Donazione, che tocca tutti gli ambiti in cui l'azione volontaria si esprime e acquista una valenza sociale, merita di essere incoraggiato e sostenuto».
A cercare una sintesi dei risultati delle indagini si può dire che sembra ormai superata la crisi nelle raccolte fondi del non profit che aveva segnato gli ultimi anni. Il 2016 è stato il terzo anno consecutivo di aumento delle organizzazioni non profit che hanno migliorato le proprie entrate. E a voler tracciare un identikit del donatore italiano si può parlare di persone dai 45 anni in su, con risorse culturali ed economiche elevate con un’accentuata presenza femminile.
In apertura dell’incontro il presidente dell’istituto italiano della donazione, il presidente dell'Istituto italiano della donazione Edoardo Patriarca ha sintetizzato i numeri della campagna "2° Giro dell'Italia che dona" coordinata dall'IID. Più di 150 le iniziative che si sono svolte e si svolgeranno ancora fino all'8 ottobre in tutta Italia dedicate al Giorno del Dono, con circa 550 realtà aderenti, 10mila gli studenti di 60 scuole che hanno partecipato al video contest #DonareMiDona – 100 di loro nella mattinata di lunedì 2 ottobre sono stati ricevuti da Papa Francesco in udienza privata (qui la news) – e 150mila gli italiani che sono stati raggiunti dalla campagna grazie alle iniziative e ai mezzi di comunicazione coinvolti.
«Numeri importanti che parlano di una crescita costante del Giorno del Dono e della sua contaminazione grazie all'enorme lavoro svolto dall'Istituto Italiano della Donazione», ha sottolineato Patriarca. «Il Giorno del Dono è un baluardo di solidarietà nella società italiana e siamo sempre più convinti della necessità di lavorare per far crescere la cultura del dono. Lo dimostrano anche i dati che presentiamo stamani: dati che raccontano di tanti italiani che vogliono continuare a donare nonostante la crisi, di imprese che hanno scoperto la loro responsabilità sociale, di organizzazioni capaci di crescere e di innovare la loro mission in maniera efficace e trasparente. Questo è il mondo che l'Istituto Italiano della Donazione coltiva e fa crescere e che il Giorno del Dono rende più visibile».
I dati dell'indagine realizzata dall'IID parlano di una ripresa delle raccolte fondi. Continua infatti il trend positivo: il 36% delle onp ha aumentato le proprie entrate totali nel 2016, mentre il 42% non ha registrato nessun cambiamento sostanziale. Solo il 22% ha diminuito le proprie entrate: erano il 27% nel 2014. Le fonti di entrata da cui le onp – il campione dell'indagine IID è composto da circa 130 organizzazioni di tutte le dimensioni – raccolgono di più sono i privati cittadini (58%), le aziende (13%), fondazioni e enti di erogazione (10%), il 5 per mille (8%), la pubblica amministrazione (5%), le fondazioni di origine bancaria (3%) e le fondazioni di impresa (3%). (qui la news)
«Negli ultimi 3 anni la crescita delle entrate totali si è stabilizzata»,ha spiegato il segretario generale IID Cinzia Di Stasio. «Tuttavia il 2016 conferma il trend positivo: diminuiscono ancora, del 4%, le onp che hanno entrate inferiori all’anno precedente e aumentano del 5% quelle che migliorano le proprie performance». Caute, ma non negative, le stime per il 2017. «La maggior parte delle ONP stima di confermare i risultati dello scorso anno, un 26% ritiene anche di aver peggiorato le proprie performance», ha commentato Di Stasio. Il restante 17% stima di aver migliorato. Positiva anche la dinamica di diversificazione delle forme di entrata: per l’72% delle onp il 5 per mille pesa per meno del 15% sul totale dei bilanci. «Segnale – ha aggiunto – di buona salute e di indipendenza rispetto ad una unica fonte di sostegno».
Le onp che raccolgono di più (il 15% del campione e tutte aderenti all'IID) hanno entrate sotto i 500mila euro, sono collocate al Nord Ovest, sono nate dopo il 2000, si occupano di cooperazione internazionale o – continua una nota – salute e ricerca scientifica e usano come strategie di raccolta fondi soprattutto direct mailing cartaceo ed elettronico e poco eventi e banchetti. Hanno registrato nel 2016 un aumento sia del numero di donatori sia della donazione media.
Dall'indagine IID emerge che per il 30% delle onp la difficoltà maggiore è trovare nuovi donatori, seguita dal problema di attuare sempre strategie innovative (25%) che invoglino a donare e al contempo siano efficaci. La perdita di donatori fedeli rimane comunque un evento raro (6%). Criticità che sono confermate anche dall'indagine GFK Italia svolta su un campione di 12mila italiani.
Secondo l'indagine di GFK Italia realizzata sempre per il Giorno del Dono 2017 l'effetto della crisi sulle donazioni si è fatto sentire negli ultimi anni: il trend registrato dal centro di ricerca, e presentato dal vice presidente Paolo Anselmi, parla di una perdita di circa 6 milioni di donatori dal 2005: circa il 19% degli italiani con età superiore ai 14 anni negli ultimi 12 mesi ha fatto una donazione per una causa benefica, in valore assoluto si tratta di 9,75 milioni di persone. Le cause stesse a cui sono destinate le donazioni sono quasi tutte in flessione. Secondo le ricerca GFK Italia, aumentano del 3,4% le donazioni di piccolo importo (fino a 30 euro), calano quelle di importo da 31 a 100 euro (-6,1%), crescono quelle più alte (+ 1,1% fra i 101 e i 200 euro; + 1,6% sopra i 200 euro). Gli italiani scelgono sempre più una sola causa a cui destinare le proprie donazioni: sono in calo infatti i donatori multipli e in aumento quelli che si dedicano ad una sola realtà. Le modalità di donazione più usate sono quelle tradizionali: denaro contante, sms e bollettino su conto corrente postale.
L'indagine ha anche tracciato un profilo dei donatori italiani: si tratta principalmente di persone di età adulta o matura (dai 45 anni in su) con risorse culturali ed economiche elevate ed accentuata presenza femminile. Tra le professioni si evidenziano i dirigenti e gli impiegati di alto livello. Data l'età, si registrano pensionati, famiglie in un ciclo maturo (con figli grandi) e persone che vivono da sole. «I donatori italiani sono persone sicure di loro stesse e delle proprie capacità, che approcciano la vita con apertura, coinvolgimento ed interesse verso ciò che accade nel mondo» ha commentato Paolo Anselmi. «Sono soddisfatte della propria vita e dei traguardi che hanno raggiunto: di conseguenza investono tempo ed energie sia nella sfera privata (famiglia, amici, viaggi, attività fisica, cultura..), che in quella sociale. Sono spesso impegnate in attività di volontariato e mostrano una spiccata sensibilità verso le tematiche di natura etica ed ambientale. Il tempo libero viene trascorso in modo attivo fra molteplici interessi culturali, come la visita a musei, la lettura, gli spettacoli teatrali e passatempi attivi. Anche la loro esposizione ai mezzi di comunicazione è positiva: coerentemente con il profilo psicografico – curiosità, ricerca di informazioni e molteplici interessi culturali – si tratta di persone con una dieta mediatica eterogenea, caratterizzata dalla lettura sia della stampa quotidiana che di magazine».
In apertura foto di Jessica Ruscello/Unsplash
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