Non profit
Il divertimento in scatola e il valore del tempo
CASTIGAPIATTI Di Paolo Massobrio
Le notizie sarebbero da prendere una volta la settimana, come le pillole che hanno un sapore amarissimo. L?ultima è di un libro, che forse è arrivato in ritardo in Italia, vista la poca voglia di scherzare che si ha sulle cose serie. È un ricettario di 35 piatti fatti con la cannabis. Tra le righe, l?autore dice anche che se si sbaglia ricetta gli effetti sulla salute sono deleteri. E allora perché ha scritto un ricettario, per farci star male?
Ma secondo le regole della comunicazione una notizia è una notizia, e più strampalate sono, più piacciono. Se domani qualcuno scrivesse un ricettario con gli escrementi, avrà la recensione assicurata. Il fatto è che non vogliamo convincerci che l?eccezionalità è nel quotidiano. L?ho visto a San Patrignano, dove è stata allestita l?edizione 2008 di Squisito e dove i ragazzi della Comunità vivevano l?eccezionalità del quotidiano. Fatto anche dei loro salumi, formaggi, vini equiparabili a quelli di cento altre cantine e altrettanti produttori di cose buone. Diceva san Benedetto che è necessario che l?eroico diventi quotidiano e il quotidiano eroico. A distanza di 1.500 anni suona quanto mai attuale questo invito davanti a un concetto del tempo libero che ci mette in prigione. Non è una prigione lo schema del divertimento che seguono i ragazzi, dove sembra che sia una benedizione, per chi fa il business, l?incapacità di prendere iniziativa?
Sono stato in Valtellina, e a Tirano m?è passato davanti il trenino rosso del Bernina, candidato a diventare patrimonio dell?umanità dell?Unesco. È la ferrovia più alta d?Europa e in quel tragitto scopri come chi è venuto prima ha impiegato il tempo per permettere i collegamenti tra le valli e le persone. Basterebbe passare una giornata su quel treno, per capire che divertirsi vuol dire aprirsi, guardare il mondo. Anche se tutto concorre a rinchiuderci a bande, in contenitori assordanti, dove le regole del tempo le detta chi ha deciso di guadagnare sulla pelle delle fasce più deboli. Ah, dimenticavo: se andate a Tirano, i pizzoccheri e gli sciatt si mangiano all?Osteria Roncaiola.
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