Diritti&disabilità

Il diritto di volare è di tutti

Quello alla mobilità per i disabili è un diritto sancito dall'Onu che nel nostro paese è ancora spesso negato. Se ne è parlato a un evento Uildm dove la ministra Locatelli ha annunciato l'avvio di un tavolo interministeriale sulla questione. Le regole ci sono, bisogna vigilare sulla loro applicazione e denunciare sempre

di Nicla Panciera

Viaggiare è ancora molto complicato per chi ha una disabilità motoria, nonostante l’esistenza di regole nei trasposti e varie carte dei diritti del viaggiatore. La loro applicazione consentirebbe il pieno godimento di un diritto, quello di poter viaggiare, spesso per ragioni di salute, sancito anche dalla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (disponibile qui, in particolare l’articolo 20). Di diritti, accessibilità e autonomia nel trasporto aereo si è parlato in occasione di un webinar organizzato dall’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare Uildm “Sulle ali dell’inclusione – Accessibilità di aeroporti e aerei: a che punto siamo”, disponibile su Youtube, cui hanno partecipato istituzioni ed enti coinvolti, come l’Ente nazionale per l’aviazione civile italiana Enac.

È una battaglia per i diritti non certo recente, ha sottolineato il segretario nazionale di Uildm Michele Adamo: «Nel 1981, in occasione di un consiglio nazionale in Sardegna, nessuna compagnia era in grado di trasportare noi soci Uildm. Non ci arrendemmo e intervenne l’aeronautica militare. C’è una foto che ci ritrae con le nostre carrozzine sulla pedana dell’Hercules». Molto è cambiato da allora, ma le segnalazioni delle persone con una malattia neuromuscolare relative a barriere di varia natura al viaggio aereo sono ancora numerose. «E si consideri» è il commento di Adamo «che molte persone persone la nostra comunità rinunciano al viaggio». Questo dovrebbe rendere più significative le segnalazioni in arrivo.

Combattere la discriminazione alle sue origini

«Dobbiamo dare a tutti la possibilità di fare un viaggio sereno. Parliamo della quotidianità delle nostre persone, che hanno un’aspettativa di vita maggiore rispetto al passato e una voglia di partecipare e di essere parte attiva della cittadinanza. Per noi è un tema importante, presente anche nel nostro logo con le ali che si dispiegano, di libertà» ha detto Marco Rasconi, presidente nazionale Uildm, parlando di un cambio di passo necessario per agire all’origine e risolvere alla base questi ostacoli: «costruire percorsi che allenino all’empatia». Solo così, agendo all’origine della discriminazione, si eviterà che tutti, dai progettisti ai decisori, dimentichino le esigenze di tutte le fasce della popolazione. Non è solo una questione di spazi adeguati, ma anche dell’imbarco degli ausili e il loro uso in volo, si pensi ai ventilatori polmonari, o della scelta dei colori, perché ad esempio il numero di posto a sedere scritto in bianco su sfondo grigio non aiuta gli ipovedenti. Infatti, non c’è solo la disabilità motoria, come ha ricordato Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap Fish, per questo è importante «l’impegno di tutto il movimento associativo nel suo confronto costante e  continuo con le istituzioni per garantire accessibilità, fruibilità e autonomia a tutti».

Presto un tavolo interministeriale

Sono numerose le segnalazioni che arrivano anche sul tavolo del ministero, ha ammesso la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli, annunciando l’avvio di un tavolo interministeriale sulla questione. «Viaggiare fa parte della vita quotidiana che non è fatta solo di visite mediche e di fisioterapia ma deve includere anche il tempo ricreativo, l’inclusione lavorativa e la possibilità di viaggiare e di poter andare dove si vuole. Le istituzioni, insieme alle associazioni e al terzo settore, devono riuscire a dare un riscontro molto positivo a questi bisogni. Per questo, abbiamo deciso di istituire un tavolo interministeriale, come Ministero della disabilità, col Ministero dei Trasporti che partirà a ottobre-novembre. A breve faremo il decreto istitutivo. Sarà rivolto a tutto il mondo dei trasporti, quindi aereo, via treno, navale, su gomma e locale».

L’adeguamento necessario può richiedere dei costi. Ma, come ha detto il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma, «si tratta di diritti di tutti, non dei disabili, perché siamo parte di una stessa comunità. Le aziende si sono rese conto che superare non solo le barriere culturali, ma anche le barriere infrastrutturali significa lanciare dei programmi che fanno del nostro paese una best practice mondiale».

Stop alla discrezionalità delle procedure

Denunciare è molto importante per la comunità tutta, perché i singoli casi possono fornire concretamente una spinta per modificare la realtà e ottenere il rispetto di «diritti trasversali, che sono diritti di tutti» ha detto Anna Lisa Mandorino, segretaria di Cittadinanzattiva. «I singoli casi segnalati possono consentire un’operazione concreta di valutazione civica di valutazione della qualità dei servizi. Naturalmente, sempre chiedendo che aziende e istituzioni si prendano carico e risolvano le singole questioni poste dalle singole segnalazioni». Per la segretaria di Cittadinanzattiva, è sempre utile mettere a fuoco l’utilità di certi strumenti, come le carte dei diritti del passeggero, «che devono servire per orientare dei servizi e per modificare comportamenti e procedure, rendendole sempre meno discrezionali».

Photo by Michał Parzuchowski on Unsplash


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