Volontariato

Il diritto di chi ha fame

La legge sul diritto d’asilo? Dice Rocco Buttiglione: "L’Italia deve rimediare subito. E non dimenticare chi fugge da carestie o da mancanza di cibo".

di Ettore Colombo

Gli hanno dato un portafoglio che nella dicitura suona un po? retorico e perentorio: Giustizia, libertà e sicurezza. In realtà è la Commissione che si occuperà della questione cruciale per il destino dell?Europa: l?immigrazione. Rocco Buttiglione, ex ministro del governo Berlusconi, è pronto a traslocare a Bruxelles nella squadra messa a punto dal portoghese Manuel Barroso. Inutile dire quante attese ci siano sul suo conto. Per capirlo bastava seguire l?offensiva che la Lega, o quanto meno il suo ministro Roberto Calderoli, ha scatenato, per replicare alle prime uscite pubbliche dell? ex-filosofo del Papa. Ma con quali idee Buttiglione si appresta al nuovo incarico? Vita lo ha intervistato. Vita: Ministro (visto che ancora è tale), come giudica il recente accordo stipulato tra i ministri degli Interni italiano e tedesco per cercare di controllare da un lato e dall?altro regolare l?immigrazione da parte dei Paesi d?origine dei tanti extracomunitari che sbarcano sulle nostre coste? Buttiglione: Come un?iniziativa positiva a condizione che rispetti alcuni principi. Innanzitutto i centri di accoglienza non possono e non devono diventare dei campi di concentramento ma devono offrire assistenza sanitaria (da svolgere già direttamente nei Paesi d?origine e di partenza dei flussi migratori) ma non devono neanche diventare dei luoghi d?incentivo all?immigrazione clandestina. Poi bisogna incentivare tutti coloro che vogliono entrare legalmente in Europa creando strutture e sportelli che informino sulle offerte di lavoro dei nostri imprenditori. Inoltre, bisogna rivedere il sistema delle quote: la nostra legislazione lega il posto di lavoro alle quote ma bisogna riflettere, su questo. Infine, bisogna stipulare accordi con tutti i Paesi dell?altra sponda del Mediterraneo e trattarli con rispetto: si tratta di Stati sovrani, gelosi della propria autonomia, con i quali bisogna evitare attriti, dall?Egitto al Marocco, passando per la Libia e l?Algeria. Vita: Cosa vuol dire per lei «rivedere il sistema delle quote»? Buttiglione: Abbiamo due possibili modelli e sistemi da mettere in pratica: quello dove decide ogni anno il governo o i governi quanti immigrati possono entrare e quello che chiede agli extracomunitari un contratto di lavoro per l?ingresso e dove dunque non è il governo a stabilire le quote, come nella Bossi-Fini. Propendo per questo secondo sistema, dove peraltro l?azione delle ong e del non profit affinché si creino i migliori rapporti tra offerta e domanda di lavoro è cruciale, va valorizzata e risponde alla sua vocazione. Vita: A proposito di Bossi-Fini, la Corte costituzionale la sta facendo a pezzi? Buttiglione: Del problema deve e dovrà occuparsi il governo italiano, di cui faccio parte, ma ancora per poco. Mi sembra che il ministro dell?Interno Pisanu, comunque, abbia le idee chiare, sull?argomento: da un lato assicurare il pronto soccorso a chi sbarca, dall?altro la certezza e celerità di giudizio. Il problema sono i tempi giudiziari che a volte arrivano dopo l?espatrio, mentre devono arrivare prima, essere più breve. Insomma, serve una giustizia di ?pronto soccorso? per il fenomeno immigrazione, come hanno altri Paesi. Non si possono infliggere sanzioni come il riaccompagnamento alla frontiera senza prima una decisione del giudice ma non si può nemmeno usare questa come un grimaldello per vanificare la legge. Bisogna essere molto chiari: chi entra in Europa senza permesso è ?un invasore?. La larghezza di cuore e la politica delle ?porte aperte? non può confliggere con le leggi che si sono. Vita: C?è chi chiede di ?ributtare in mare? chi sbarca. Magari a cannonate? Buttiglione: Non voglio alimentare né fare polemiche. Mi limito ad osservare che questo governo ha radici cristiane e mai darebbe ordini simili senza dire che gli equipaggi della nostra Marina sarebbero i primi a ribellarsi a ordini siffatti. Inoltre, il soccorso in mare è un dovere etico e giuridico, prima che una legge. Ricordo che Berlusconi, quando si discuteva della Bossi-Fini disse al Senatùr ?la legge la scrivi tu come vuoi, ti pongo solo due limiti: la morale cristiana e la legge internazionale?. Mi sembra che siano stati sempre entrambi rispettati. Vita: Quali gli accordi che andranno presi in sede europea sull?immigrazione? Buttiglione: Dovremo lavorare per creare una complessa rete di accordi, una vera e propria ?convenzione del Mediterraneo? che stabilisca – come fece già, a suo tempo, la convenzione contro la tratta degli schiavi – regole e principi certi. Inoltre, dovremo lanciare un nuovo, deciso, approccio nella Politica estera per collaborare con i Paesi di origine dei flussi migratori, spesso diversi da quelli da cui s?imbarcano, e collaborare anche allo sviluppo delle loro economie e delle loro democrazie, compresi i loro sistemi giuridici (ad esempio sul varo di anagrafe e carte d?identità, che spesso non hanno) perché l?Africa possa vincere la sfida con la globalizzazione e uscire dal baratro di guerre e fame. Servirà dunque anche una grande campagna di sensibilizzazione dell?opinione pubblica, specialmente di quella dei paesi europei più lontani dal Mediterraneo e ?più freddi? sia verso la reale portate del fenomeno migratorio che verso i grandi drammi dell?Africa. Vita: A maggior ragione, l?Italia dovrebbe dotarsi di una legge sul diritto d?asilo! Buttiglione: Infatti, stavo arrivando proprio a dirle questo. Anzi, le dirò di più: se è ovvio e definito che vanno accolti tutti coloro che vengono cacciati dalla propria terra, dai profughi per guerra agli esiliati politici, bisogna a mio parere introdurre una nuova categoria, che non vorrei chiamare dei ?profughi per fame? ma che deve ottemperare ai diritti non solo dei singoli (o delle etnie) perseguitate ma anche di chi, senza naturalmente nascondersi dietro questa definizione per entrare clandestinamente in Europa, fugge da fame, sete, carestie, povertà. Ecco anche perché, verso l?Africa subsahariana, bisogna subito lanciare un vero e proprio programma internazionale per portare loro l?acqua. Subito.


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