Politica
Il Dipartimento diventa Spa?
Il ministro Vito non lo esclude. Ma secondo l'Idv il sì alla storica riforma sarebbe imminente
Il Dipartimento della Protezione civile diventerà una società per azioni? Il governo non lo esclude, mentre secondo l’Idv sarebbe cosa quasi fatta. La clamorosa notizia non è stata infatti smentita dal ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito, intervenuto ieri 25 novembre alla Camera in risposta a un’interpellanza del deputato Idv Antonio Borghesi che gli chiedeva proprio se «sia prevista la costituzione di una società per azioni per lo svolgimento di funzioni strumentali al Dipartimento della Protezione civile» che comporterebbe «la stabilizzazione di 1.200 persone e l’assunzione di 50 dirigenti presso la predetta società».
Il ministro risponde che, sebbene allo stato ancora nulla sia stato deciso, «sono attualmente al vaglio del competente ufficio legislativo del Dipartimento della Protezione civile alcune misure atte a consolidare e migliorare la capacità di risposta del Dipartimento stesso» alle emergenze. «Non si può escludere», ha continuato Vito, «che nell’intervento normativo in corso di confezionamento vi possa essere anche spazio per l’inserimento di disposizioni aventi ad oggetto il personale del Dipartimento della Protezione civile, così come – eventualmente – anche una nuova strutturazione dello stesso Dipartimento», in particolare attraverso «l’eventuale costituzione di una società in house».
L’onorevole Antonio Borghesi, raggiunto da vita.it, ha detto invece che un provvedimento in tal senso sarebbe già pronto (si tratterebbe di uno schema di decreto legge) e potrebbe essere presentato e approvato in uno dei prossimi Consigli dei ministri. «Si tratta di uno schema di Dl che tratta di diverse problematiche di Protezione civile», afferma l’onorevole Borghesi, «e dove, all’articolo 11, si parla anche della nuova veste del Dipartimento».
Ma ecco la trascrizione del dibattito svoltosi in aula.
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, signor Ministro, noi dell’Italia dei Valori le chiediamo se sia vero che in uno dei tanti, troppi decreti-legge allo studio sia prevista la costituzione di una società per azioni per lo svolgimento di funzioni strumentali al Dipartimento della Protezione civile – tra cui la progettazione, la scelta dei contraenti, la direzione dei lavori, la vigilanza, l’acquisto di forniture e servizi – e se sia prevista effettivamente la stabilizzazione di 1.200 persone e l’assunzione di 50 dirigenti presso la predetta società..
ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. In ordine alla ventilata adozione della normativa in oggetto mediante la forma del decreto-legge, posso dirle che allo stato ancora nulla è stato deciso e che spetterà al Consiglio dei ministri, qualora tale proposta venga avanzata, valutare l’opportunità dell’impiego di un tale strumento normativo in relazione alle esigenze di natura temporanea e alle condizioni di fatto sussistenti. ?Per quanto riguarda un altro aspetto della sua interrogazione, sono attualmente al vaglio del competente ufficio legislativo del Dipartimento della Protezione civile alcune misure atte a consolidare e migliorare la capacità di risposta del Dipartimento stesso nella tutela delle primarie esigenze delle popolazioni colpite da disastri tali da richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza.
A tale proposito, non si può escludere che nell’intervento normativo in corso di confezionamento vi possa essere anche spazio per l’inserimento di disposizioni aventi ad oggetto il personale del Dipartimento della Protezione civile, così come – eventualmente – anche una nuova strutturazione dello stesso Dipartimento. Circa il personale, che da tutti – anche a livello internazionale – è riconosciuto come particolarmente motivato e qualificato nella gestione delle emergenze, si sta valutando la possibilità di attuare procedure di reclutamento nei ruoli della pubblica amministrazione; e circa l’eventuale costituzione di una società in house con compiti prettamente strumentali essa risponderebbe alle medesime finalità di efficacia, efficienza ed economicità dell’azione propria del Dipartimento della Protezione civile. In ogni caso, ribadisco che si tratta di norme che sono ancora in fase di studio e di riflessione: dunque non è possibile in questa sede giungere a indicazioni o a conclusioni sulle ricadute di un’eventuale tale normativa che sarà conclusivamente adottata, né è possibile prefigurare adesso valutazioni sul merito degli orientamenti che saranno infine prescelti e che naturalmente saranno portati a conoscenza del Parlamento.
ANTONIO BORGHESI. Signor Ministro, lei non conferma e non smentisce, ma poiché circola già l’articolato – si tratterebbe dell’articolo 11 di un decreto-legge che dovrebbe essere approvato domani – noi dell’Italia dei Valori le diciamo che dopo la privatizzazione dell’acqua saremmo di fronte ad un provvedimento di privatizzazione della protezione civile, che rappresenta una delle funzioni più delicate e più importanti in uno Stato moderno: una funzione che, proprio perché deve intervenire sulle emergenze, spesso può farlo al di fuori delle regole e dei controlli.?Noi ne parliamo in un momento in cui, in Abruzzo, già si sta assistendo ai primi arresti per la gestione degli appalti del dopo-terremoto, dopo che questo Governo ci aveva garantito una particolare prevenzione, che, evidentemente, è fallita. ?Con un provvedimento come questo vi saranno eventualmente ancora meno controlli e quindi ancora più tangenti; inoltre, ci troviamo di fronte ad un meccanismo che si colloca al di fuori di tutte le regole che il Ministro Brunetta chiede invece di far rispettare. Ma così andremmo alla stabilizzazione di tanti precari e di tanti dirigenti – amici evidentemente di Bertolaso -, senza una valutazione di merito e senza un concorso: ci chiediamo che cosa potrebbe raccontare poi il Ministro Gelmini a tutti i precari della scuola che hanno perso il loro lavoro! ?Concludo: complimenti, ancora una volta siamo e saremo in presenza, se venisse confermato questo provvedimento, di interessi privati in atti d’ufficio.? Noi dell’Italia dei Valori, signor Ministro, ve lo diciamo con forza: prima o poi dovrete rispondere al Paese del modo disinvolto con cui state trattando le cose pubbliche come se fossero affari privati.
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