Andrej Longo ha vinto la XX edizione del Premio Chiara 2008 con Dieci (Adelphi), raccolta di racconti esemplari ai margini della periferia di Napoli in un ambiente di degrado.
Perché il titolo «Dieci»?
Dieci sono i comandamenti a cui i dieci racconti si ispirano. Non intesi in senso religioso, ma piuttosto come assenza di regole interiori.
Quanto ha influito «Gomorra»?
«Gomorra» è stata una chiave per conoscere meglio la realtà che mi circonda, una molla per andare a capire meglio quel mondo. E improvvisamente mi sono trovato tra le mani tale materiale da aver voglia di scrivere un libro.
Paura, violenza, rassegnazione. Speranze per il futuro?
Le difficoltà possono essere uno stimolo per cercare di modificare il futuro, ma bisogna averne la voglia e l’interesse. È un problema che non riguarda solo Napoli e i suoi abitanti, ma anche altre categorie (governo, politici, industriali..). Forse ci sono così tanti interessi in ballo che si preferisce lo status quo a un vero cambiamento o meglio a un’idea di cambiamento.
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