Non profit

Il Diario di Anna Frank diventa cartoon

Esce in Francia, ed è facile immaginare quante polemiche susciterà, un “Diario di Anna Frank” a cartoni animati.

di Redazione

Esce in Francia, ed è facile immaginare quante polemiche susciterà, un ?Diario di Anna Frank? a cartoni animati. In realtà la Fondazione Anna Frank, presieduta a Basilea da Buddy Elias (ultimo cugino vivente della giovane ebrea vittima del nazismo), ha concesso il nulla osta al film e anzi comunicato il suo plauso al film e all?iniziativa. Secondo i produttori della Globe trotters e della pay TV Canal plus, il cartoon è destinato ad un pubblico di tutte le età. Per Stephane Dykman, presidente di Globe trotters, il cartone animato «è un mezzo d’espressione che può ricreare tutte le epoche, e provocare emozioni agli adulti come ai bambini. Inoltre, l’identificazione con Anna è più facile con il disegno animato, perché non si rischia di essere disturbati dalla personalità dell’attrice». E per giustificare ulteriormente la scelta di un linguaggio che può lasciare perplessi, Daniel Holender che ha adattato il testo del famoso Diario, ricorda che Otto Frank, il padre di Anna che fu l?unico a sopravvivere tra gli ebrei nascosti nella soffitta di Amsterdam, non amava lo stile troppo hollywoodiano di certi passaggi del film di George Stevens del 1959 . Considerato, comunque, un passo necessario per trasmettere a più gente possibile il messaggio della figlia.


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