Non profit

Il dialogatore raccoglie fondi… e perplessit

Contattare i sostenitori direttamente in strada. E convincerli non alla donazione sporadica, ma a quelle a cadenza regolare con il modulo Rid.

di Francesca Naboni

Prediligono le vie affollate nel cuore della città, ma li si può avvistare anche in qualche centro commerciale nelle giornate uggiose. Riconoscerli è facile: in squadre di cinque, indossano pettorina e badge identificativo e in genere restano in prossimità del loro stand. Segni particolari? Socievoli e dalla parlantina facile, con una grande passione per il sociale. Rid (il modulo di addebito bancario o postale) alla mano sono i ?dialogatori? o ?facilitatori?, che dir si voglia. Niente raccolta fondi diretta infatti: vengono sollecitate solo adesioni a lungo termine tramite donazioni con cadenza regolare. è la nuova scommessa della raccolta fondi italiana. Non si tratta infatti di volontari, ma di squadre di fundraiser formate da agenzie, o all?interno delle stesse ong, per sensibilizzare il pubblico su progetti e attività sociali.

Austria, 1995
Nata in Austria nel 1995 su intuizione del WWF e dell?agenzia Dialog Direct, questa tecnica di raccolta fondi battezzata ?face-to-face? o ?street fundraising? si è diffusa a macchia d?olio nei paesi anglosassoni. Con la crisi del telemarketing il face-to-face catalizza oggi l?attenzione anche di numerose associazioni italiane. Annunci di ricerca dialogatori si rincorrono su siti internet, testate cartacee, volantini e nelle bacheche universitarie. Eppure si sa poco di questa nuova figura che all?estero viene reputata come una professione a tutti gli effetti.

Minimi i requisiti richiesti dalle agenzie: grande flessibilità, entusiasmo e predisposizione alla vita di gruppo per affrontare tour promozionali che durano anche alcune settimane per 10 ore di lavoro giornaliero. Come si diventa dialogatore? «Sono fondamentali le tecniche di approccio: tono della voce, gestualità e stato d?animo. Fondamentali nel relazionarsi con i passanti, perché tutto si gioca in pochissimi minuti», spiega Claudia Turchi, impegnata in un master sul fundraising, con alle spalle due settimane da dialogatrice per due ong differenti. «La formazione vera è sul campo», concorda Daniele Vandoni, di professione dialogatore team leader. Ma c?è anche l?altra faccia della medaglia. «Questo è un lavoro pesante e psicologicamente stressante, non è facile incassare tante risposte negative», confida una dialogatrice anonima, che aggiunge: «Spesso l?agenzia pretende un atteggiamento aggressivo da promozione commerciale».

Il nodo bustapaga
Poi c?è il nodo stipendio. Mentre Oltremanica viene fornito un fisso che si aggira in media sugli 8 euro l?ora, da noi si parte da una base di 180 euro a settimana con bonus di 4 euro per ogni nuovo sostenitore. Alloggio fornito dall?agenzia e vitto a carico del dialogatore. «Cifre che non accetterei se non sapessi che è per una buona causa», confida un ragazzo.

«Tutto dipende dall?impegno del dialogatore», ribatte Barbara Kalternbrunner, marketing manager dell?agenzia Dialogo Diretto, pioniere del face-to-face nel nostro paese. «Ormai gli strumenti di promozione tradizionali non danno più riscontri», continua la Kalternbrunner, «attraverso il dialogo personale invece le associazioni possono farsi conoscere in forma meno virtuale. Il Rid, inoltre, garantisce un sostegno a lungo termine difficile da ottenere con altre tecniche, oltre all?abbattimento delle spese amministrative e a una pianificazione economica nel tempo».

Le agenzie ovviamente costituiscono un costo per le associazioni. «Farsi pagare a provvigione non sarebbe etico», spiega no a Dialogo Diretto. Secondo lo schema standard, l?agenzia trattiene per intero la raccolta fondi del primo anno, dopo di che il 100% delle donazioni finisce nelle casse delle associazioni. «La visibilità e la pubblicità garantiti dallo stand, però, non vengono pagate», fa osservare Maria Amadei dell?agenzia di comunicazione sociale Idmc, che suggerisce agli enti «di contestualizzare l?attività dei dialogatori nel quadro di una campagna pubblicitaria specifica».

Associazioni in cerca di dialogatori:
Aibi , tel. 02.98822343
Medici senza frontiere, reclutamento@ msf.it
Save the Children, andrea@savethechildren.it
Amnesty International selezionerf@amnesty.it

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