Cultura

Il detective dei buoni manuali

Gabriella Castagnini, braccio destro di Franco Angeli,svela i segreti di una direttrice editoriale

di Sara De Carli

È in Franco Angeli dal 1981, dove ha ideato l?ufficio ?Nuove proposte?. Oggi è nella direzione editoriale, braccio destro di Franco Angeli in persona. Una laurea in Lettere nel cassetto, legge soprattutto narrativa straniera (quasi niente di saggistica, «la vedo già tutto il giorno al lavoro») e conosce tutti i segreti dell?università italiana: i nomi che contano, i giovani su cui investire, gli argomenti da proporre, i buchi del mercato editoriale? Gabriella Castagnini per coordinare le pubblicazioni universitarie di Franco Angeli non sta chiusa in ufficio, ma si muove in lungo e in largo per gli atenei italiani, dove incontra i docenti e rappresenta volentieri la casa editrice negli eventi collegati ai libri pubblicati. «Quello universitario è un settore di nicchia, dove comincia ad esserci molta concorrenza», ammette. «Bisogna giocare d?anticipo e muoversi molto di più di una volta». Nata come casa editrice legata al management e alla cultura aziendale, la Franco Angeli ha puntato sull?università fin dagli anni 70, soprattutto su economia e scienze sociali, con collane curate da firme come Cesa Bianchi, Bernardo Bernardi e Achille Ardigò. Oggi le collane si sono moltiplicate, e propongono quasi mille titoli all?anno. «La riforma dell?università ha portato un certo fermento nel nostro settore editoriale», spiega la Castagnini. «Molti manuali sono stati suddivisi in libri autonomi, ma soprattutto è diminuita la confusione: oggi ai docenti è più chiaro che un manuale è un prodotto editoriale diverso rispetto a una pubblicazione fatta per avere punti in un concorso o a una ricerca: sono opere che vanno in mano a utenti diversi, che esigono linguaggi diversi». Spesso, così, i nuovi testi universitari della Franco Angeli hanno una veste grafica curata e innovativa, molto più dinamica da quella che ci si aspetterebbe: fondi grigi, grassetti, schede riassuntive, esercitazioni online. «Per i contenuti garantiscono i nostri comitati scientifici esterni, nelle università. Noi facciamo soprattutto una valutazione di tipo commerciale», puntualizza la Castagnini. «Ma ormai ho l?occhio allenato: un buon testo lo si riconosce già dall?indice, dalla struttura del materiale e dalla bibliografia». Che poi è quello su cui la Franco Angeli punta anche per la promozione: sul sito infatti si possono vedere le quarte, gli indici dei libri e anche qualche estratto. «Il nostro punto debole è la distribuzione nelle librerie, che faticano a star dietro a un turn over così rapido dei titoli in uscita. I nostri libri non si comprano per impulso: il lettore ha bisogno di un?informazione precisa su ciò che compra. Questo è uno dei motivi per cui prediligiamo titoli sobri, rigorosi, assolutamente descrittivi». E siccome l?università non è più fatta dai cattedratici di una volta, ecco che spuntano anche le nuove scommesse editoriali: molte ricerche nate dentro le università si trasformano in strumenti di aggiornamento e formazione delle figure di pubblica utilità, dagli operatori sociali agli amministratori. È il caso della collana di ?Politiche migratorie?, che la Castagnini squaderna con orgoglio sulla scrivania. «Io la chiamo cultura di servizio: sono libri che danno un valore aggiunto al lavoro di molte persone. È una cultura tutta da inventare, ma noi abbiamo deciso di raccogliere la sfida». Infofile Sociologia superstar anatomia di un bestseller La facoltà sul podio, alla Franco Angeli, è la sociologia. Da sola, nelle sue varie collane, sforna 100 nuovi titoli all?anno. «Senza contare quelli legati ai servizi sociali e a tutte le discipline che oggi hanno una collocazione autonoma, ma che solo 15 anni fa gravitavano nella sociologia tout court», spiega Anna Desimio, responsabile editoriale dell?area. A livello di idee e di contenuti è un settore in cui c?è una buona vivacità : «Sono in corso ricerche importanti, che però stentano ad arrivare al pubblico. Eppure i sociologi potrebbero avere qualcosa da dire in un momento di cambiamenti così significativi: penso soprattutto alla sociologia del lavoro o della salute, che sta vivendo un vero boom. I sociologi potrebbero essere gli eredi dello scomparso intellettuale: invece i giornali preferiscono intervistare attori e cantanti». La colpa? In parte dei sociologi stessi, che soprattutto dopo la riforma si sono dispersi in mille rivoli: uno per ogni sede universitaria. Info: tel.02.2837141 – www.francoangeli.it Vetrinalibri L?urbanistica è uscita dalla politica o almeno, questa è l?impressione. Manca di respiro e di progettualità, del legame con il suolo, la città, le pratiche sociali, la domanda di identità e di futuro. L?urbanistica è attanagliata dalla paura: nei confronti della crescita urbana, dell?individualità, della demolizione, degli spazi infrastrutturali. Un?opera quasi psicoanalitica, per individuare il buco nero e superarlo. Le paure dell?urbanistica di Rosario Pavia Meltemi Editore Affetti o legami, sembra un aut aut nel mondo di oggi, che riduce l?affezione a emozione e la ragione a calcolo, che vive di una razionalità astratta senza eros e di un?affettività narcisistica senza legami. è possibile invece una visione antropologica che implichi un?etica degli affetti, che riconnetta pathos e logos, che dia consistenza alle relazioni individuali e affidabilità ai legami sociali? L?etica torna a essere attuale. Affetti e legami a cura di F. Botturi e C. Vigna Vita e Pensiero


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