Cultura

Il deserto, per ritrovare l’anima

«I deserti sono il simbolo di ciò che possiamo se vogliamo». Parto per... Carla Perrotti, esploratrice.

di Emanuela Citterio

La prima donna ad aver attraversato con i Tuareg il deserto del Teneré. 400 chilometri a piedi nel deserto del Taklimakan, mai toccato prima da orma umana fra le montagne hymalaiane. Bastano queste due imprese per capire perché Carla Perrotti si è aggiudicata il titolo di ?regina dei deserti?. In libreria trovate il suo Silenzi di sabbia, ed. Corbaccio. Perché ha scelto come meta il deserto? Mi incuriosiva capirlo dal di dentro, non da turista ma dalla parte dei nomadi, delle persone che lo abitano. Con uno sforzo fisico notevole… La fatica è ricompensata: il deserto aiuta ad affinare i sensi, risveglia capacità mentali che il nostro stile di vita ha lasciato assopire. Lo racconto spesso ai giovani, abituati di fronte alla fatica a mollare subito il colpo. Come si prepara per attraversare un deserto? Il viaggio va preparato con cura e affrontato con grande umiltà: per entrare in sintonia con il deserto bisogna entrarci in punta di piedi. Il nostro turismo è arrogante. Cosa le ha insegnato la gente del deserto? A non aver paura della solitudine e dei propri limiti.


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