La settimana parlamentare
Il decreto flussi confonde chi emigra per lavorare e chi è costretto a scappare
Già approvato dalla Camera dei deputati, il disegno di legge confonde ancora una volta due questioni del fenomeno migratorio che andrebbero trattate separatamente e con percorsi distinti: coloro che vogliono entrare legalmente per lavorare e coloro che fuggono dal proprio Paese perché perseguitati, vittime di ingiustizia e in pericolo di vita e che chiedono la protezione internazionale come prevede la nostra Costituzione
In seduta plenaria il Senato discuterà il ddl 1310 decreto-legge n.145, lavoratori stranieri e flussi migratori, già approvato dalla Camera dei deputati, e il ddl 1272 recante disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico. Alla Camera saranno posti in votazione il ddl 2150 decreto-legge 155/2024 – Misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali, e il ddl 2022-A – Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023.
Vi propongo alcune note e spunti critici sul ddl 1310, già proposti in un articolo di alcuni mesi fa all’avvio dell’iter per l’ approvazione in Parlamento. Il testo ha già avuto il voto favorevole della Camera e chiuderà in Senato questa settimana, probabilmente con un voto di fiducia. Vale la pena fare il punto visti i fatti di cronaca quotidiana che affrontano, malamente devo dire, tutto quello che attiene il fenomeno migratorio.
Il testo di legge è composto da 32 articoli suddivisi in 5 capitoli, semplificato in due parti ben distinte. La prima è dedicata a coloro che vogliono entrare nel nostro Paese per lavorare, la seconda alle norme per la richiesta di protezione internazionale. Si confondono ancora una volta due questioni del fenomeno migratorio che andrebbero trattate separatamente e con percorsi distinti: coloro che vogliono entrare legalmente per lavorare e coloro che fuggono dal proprio Paese perché perseguitati, vittime di ingiustizia e in pericolo di vita e che chiedono la protezione internazionale come prevede la nostra Costituzione e le carte internazionali. La confusione dei due piani alimenta luoghi comuni, pregiudizi, fake news e la percezione di vivere in una emergenza continua, che non aiutano ad affrontare seriamente, con un po’ di lungimiranza, il fenomeno migratorio nella sua complessità e strutturalità.
L’ingresso nel nostro Paese per la ricerca di lavoro è regolamentato dalla legge cosiddetta Bossi Fini varata nel 2002 e che a distanza di più di vent’anni mostra, dati alla mano, la sua impraticabilità. È una legge che non permette l’incontro effettivo tra domanda e offerta nonostante la richiesta insistente e quotidiana di lavoratori da parte del sistema industriale e dei servizi. Va da sé che nessuna azienda assume a scatola chiusa, le persone vanno prima incontrate, vanno valutate le competenze e le aspettative personali. L’attuale norma non lo consente tant’è che i decreti flussi emanati negli anni andrebbero chiamati decreti di regolarizzazione per coloro che già sono nel nostro Paese da irregolari (si parla di più di 500mila persone). Sono una minoranza coloro che giungono effettivamente dall’estero, regolarmente e su chiamata. Detto questo, nel testo sono state introdotte norme utili e positive (ma palliative): si prevede la digitalizzazione dei procedimenti; sono ammessi fuori dalle quote previste i lavoratori impiegati nel settore dell’assistenza familiare e socio sanitaria a favore di persone con disabilità o grandi anziani; sono previsti limiti numerici alle richieste di nullaosta di lavoratori stranieri presentati da singoli datori di lavoro che non si affidano alla intermediazione delle organizzazioni datoriali e dei consulenti del lavoro; norme per il permesso di soggiorno ai lavoratori vittime di intermediazione illecita o sfruttamento, o per i lavoratori che contribuiscono all’emersione di casi di sfruttamento lavorativo; aumentano le pene pecuniarie per i datori di lavoro che violano le norme. Non si può che concordare, rimane però irrisolta l’ impraticabilità di una procedura di accesso legale e governata nel nostro paese per la ricerca di lavoro.
Nella seconda parte del testo di legge si parla dell’altra dimensione delle migrazioni che ha percorsi diversi e che richiede provvedimenti di altra natura. Non solo non si risolvono i punti critici della gestione dell’accoglienza per le persone che chiedono protezione internazionale (non lo si fa con un hub aperto in Albania, perdonatemi l’inciso), ma vengono introdotte ulteriori limitazioni: alle “navi mercantili” -leggasi ong- nei mari territoriali se ricorrono motivi di sicurezza pubblica, agli aerei privati o in pilotaggio remoto che svolgono attività non occasionale di ricerca per il soccorso marittimo. Aumentano le pene pecuniarie e viene permesso, senza autorizzazione del giudice, l’utilizzo del cellulare in possesso del profugo per la sua identificazione. Non è finita: il testo di legge prevede l’elenco dei Paesi sicuri, sicuri nell’interezza del loro territorio, da aggiornare periodicamente con un atto avente forza di legge; si introduce un comma in materia di ricongiungimento familiare che valuta la conformità dell’alloggio del richiedente (è costituzionale?); norme di ritiro della protezione internazionale se il richiedente non si presenta al colloquio della commissione territoriale e la revoca della protezione nel caso in cui il cittadino richiedente costituisca un pericolo per la sicurezza dello Stato; si spostano le competenze dalle Sezioni specializzate del Tribunale alle Corti di Appello in composizione monocratica per i procedimenti di convalida dei provvedimenti di trattenimento disposti dalle questure nei confronti del richiedente protezione internazionale. Abbiamo messo intelligenza e cuore per una riforma seria e lungimirante di un sistema di accoglienza che si possa definire tale? Non mi pare proprio.
Di seguito, come sempre, una selezione per ambiti dei ddl iscritti negli ordini del giorno delle Commissioni parlamentari di Camera e Senato.
Lavoro
Ddl 2119 DL 160/2024: Disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Ddl 89–257–671–813 Molestie nei luoghi di lavoro.
Ddl 1264 Disposizioni in materia di lavoro.
Ddl 672 Semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale.
Ddl 1101 Sicurezza lavoro e tutela vittime amianto e tumori professionali.
Ddl 1146 Intelligenza artificiale.
Ddl 126–281 Disposizioni in materia di salario minimo e rappresentanza delle parti sociali nella contrattazione collettiva.
Ddl 647–739–1289 Inserimento lavorativo persone con disturbi dello spettro autistico
Economia
Ddl 2150 DL 155/2024: Misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali.
Atto n. 233 Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante adozione della nota metodologica relativa all’aggiornamento e alla revisione della metodologia dei fabbisogni standard dei comuni per il 2024 e il fabbisogno standard complessivo per ciascun comune delle regioni a statuto ordinario.
Ddl 2026 Disposizioni in materia di economia dello spazio.
Sociale e Terzo Settore
Schema di decreto di ripartizione della quota dell’otto per mille dell’Irpef devoluta alla diretta gestione statale per il 2023 concernenti gli interventi relativi a «Fame nel mondo» (Atto n. 228), Calamità naturali (Atto n. 229), Assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati (Atto n. 230), Conservazione dei beni culturali (Atto n. 231), Recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche (Atto n. 232).
Atto n. 235 Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante modifiche al regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, concernente la revisione delle modalità di determinazione e dei campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
Ddl 274 Istituzione della figura professionale dell’autista soccorritore.
Ddl 972, ddl 1145 e ddl 1167 Riduzione dello spreco alimentare.
Ddl 837 Edilizia residenziale pubblica.
Ddl 1049 Proposta per la promozione di progetti a impatto sociale sul territorio.
Istruzione e infanzia
Ddl 630-B Modifica all’articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92, concernente l’introduzione delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica.
418-B Introduzione dello sviluppo di competenze non cognitive e trasversali nei percorsi delle istituzioni scolastiche e dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti nonché nei percorsi di istruzione e formazione professionale.
Ddl 28 Fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante.
Ddl 314 Compartecipazione Stato spese per minori in comunità o istituti.
Ddl 236–1141 Assistente autonomia e comunicazione nei ruoli personale scuola.
Ddl 180 e ddl 1041 Alunni con alto potenziale cognitivo.
Ddl 492 Scuole dell’infanzia a indirizzo musicale.
Ddl 1136 Disposizioni per la tutela dei minori nella dimensione digitale.
Europa e internazionale
Doc. CCXXXIII, n. 1 Relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei, aggiornata al 10 ottobre 2024, trasmessa ai sensi dell’art. 5 del decreto-legge 15 novembre 2023, n. 161.
Doc. LXXXVI n. 2 Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2024.
Ambiente e territorio
Ddl 1521 Modifica al codice dei beni culturali e del paesaggio, e altre disposizioni concernenti la valorizzazione sussidiaria dei beni culturali e l’istituzione del circuito “Italia in scena” .
Ddl 29, 42, 1028, 1122 e 1131 Rigenerazione urbana.
Ddl 1272 dll 153 – Tutela Ambientale.
Salute e Sanità
Ddl 1208 e 2095 recanti Disposizioni in materia di terapie digitali.
Ddl 65–104–124–570–1083 Disposizioni in materia di morte medicalmente assistita.
Dl 1043 Protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti.
Ddl 483 Tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative.
Ddl 623 Celiachia.
Ddl 898 Disposizioni per la tutela delle persone affette da epilessia.
Ddl 990 Disturbi del comportamento alimentare.
Ddl 246–400–485–546–594–601–603–946–1023 Disposizioni per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante.
Affari istituzionali
Ddl 1236 Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, approvato dalla Camera dei deputati.
Ddl 787 Esercizio del diritto di voto in un comune situato in una regione diversa da quella di residenza, approvato dalla Camera dei deputati.
Ddl 57, ddl 203, ddl 313, ddl 367, ddl 417, ddl 443, ddl 459, ddl 490 e ddl 556 Disposizioni in materia di elezione diretta dei presidenti delle province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci.
Cultura
Ddl 1240 Valorizzazione e promozione della ricerca.
Ddl 568 Promozione e tutela della danza.
Ddl 507 Sulla promozione della memoria dei campi di prigionia, di internamento e di concentramento in Italia.
Ddl 939 Valorizzazione delle abbazie e degli insediamenti benedettini medievali.
Ddl 970 Regolamentazione delle competizioni videoludiche.
Ddl 279 e ddl 503 Sostegno alle associazioni musicali amatoriali.
Foto Mauro Scrobogna / LaPresse
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