Politica

Il decreto è pronto

Un solo articolo che vieta la sospensione di idratazione e alimentazione. Ma la decisione del Governo ancora non c'è

di Redazione

Un solo articolo dal titolo: “Disposizioni urgenti in materia di alimentazione ed idratazione”. Un breve testo: «In attesa dell’approvazione di una completa e organica disciplina legislativa in materia di fine vita l’alimentazione e l’idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere rifiutate dai soggetti interessati o sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi».

Questo il testo del decreto legge che il Governo si prepera a varare. Anche se una decisione ufficiale ancora non c’è. «Qualunque cosa faremo o non faremo costituira’ comunque una decisione consapevole», ha detto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. «Viviamo ore nelle quali coloro che hanno la responsabilità del bene comune sono chiamati a decisioni alte e difficili perche’ riguardano il senso della vita e il suo confine con la morte. È piu’ che mai legittimo avere dubbi sia di carattere formale che sostanziale. Soprattutto i profili sostanziali ci fanno sentire piccoli di fronte a interrogativi cui la scienza non sa dare una risposta. Dal punto di vista formale sono molteplici le opinioni circa la legittimità degli atti compiuti e di quelli che potrebbero essere ulteriormente assunti». «’Io credo che laicamente, tra tante incertezze» chiarisce il ministro, «ci puo’ aiutare quel principio di precauzione, quel criterio di prudenza, che spesso ci ha orientato in relazione agli animali, all’ambiente e ai beni immobili. Ed è inevitabile che un orientamento nel segno della cautela conduca, tra la vita e la morte, alla scelta della vita».

Dal Pd arriva l’attacco di Anna Paola Concia:«È sconcertante che il Governo pensi di intromettersi con un decreto in una vicenda così’ delicata, umanamente dolorosa e oramai privata. Sono in gioco le libertà fondamentali degli esseri umani; è in gioco la Costituzione. Sarebbe un attacco gravissimo alla separazione dei poteri. Berlusconi rifletta. Lui così sensibile all’invasione di campo della magistratura. Se fosse capitato a lui di vedere inficiata da un governo e per decreto una sentenza di assoluzione in suo favore, avrebbe urlato che si trattava di un attacco ai principi fondamentali della democrazia. E giustamente si sarebbe difeso in tutti i modi. Eluana non si può difendere. Berlusconi, il difensore delle libertà, calpesterebbe con un decreto del genere la Costituzione e creerebbe un precedente pericolosissimo. L’Italia ha bisogno di pacificazione, non certo di istigazione al fondamentalismo’».

 


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