Politica

Il decreto #CuraItalia chiude i centri diurni per i disabili

Sospese le attività dei centri semiresidenziali, quale che sia il loro carattere. L'assistenza domiciliare sarà attivata su richiesta delle famiglie. Chi ha diritto alla legge 104 potrà avere 12 giorni di permesso in più complessivamente per marzo e aprile. Falabella (FISH): «Le prime risposte per fronteggiare lo straordinario carico assistenziale delle famiglie e per proteggere i lavoratori con disabilità ci sono»

di Sara De Carli

12 giorni in più di permessi, su marzo e aprile*, per chi assiste persone con disabilità nel perimetro della legge 104 (vale anche per le persone stesse con disabilità? Non si capisce esattamente, è un punti che andrà sanato).

Sospese le attività (art 46) dei centri diurni, più propriamente "centri semi residenziali a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario per persone con disabilità" . In pratica tutti. Le aziende sanitarie potranno, in accordo con gli enti gestori, attivare interventi non differibili in favore di persone con disabilità che abbiano necessità di alto sostegno sanitario anche presso le proprie abitazioni, anche in deroga ai contratti in essere con gli enti gestori. Verranno attivati sostegni per quelle famiglie che ne faranno richiesta e hanno un carico assistenziale importante nel nucleo famigliare: l’assistenza domiciliare cioè sarà attivata su richiesta delle famiglie, tramite coprogettazione con gli enti gestori e impiegando i medesimi operatori. Fino al 30 aprile, l’assenza dal centro diurno non può essere motivo di perdita del posto.

Per gli alunni con disabilità, c'è la conferma che sarà possibile inviare a casa dell’alunno gli educatori per prestazioni in forma individuale e domiciliare o a distanza, anche in deroga alle clausole contrattuali, per garantire un supporto nelle attività di didattica via web. (Per la scuola stanziati r85 milioni per il sostegno alla didattica a distanza, che dovrà sempre tener conto degli alunni con disabilità e 43,5 milioni per la pulizia straordinaria degli ambienti scolastici al momento del rientro).

Fino al 30 aprile l’assenza dal posto di lavoro di uno dei genitori conviventi con un figlio con disabilità, non può costituire una giusta causa per il recesso dal contratto di lavoro.

Fino al 30 aprile, i lavoratori dipendenti che hanno una persona con disabilità nel proprio nucleo hanno diritto al modalità di lavoro agile.

Il bonus baby sitter viene esteso anche a chi ha figli con disabilità.

Sono queste le prime novità che riguardano le persone con disabilità contenute nel nuovo decreto-legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, già battezzato #CuraItalia. Il decreto investe tantissimi ambiti, con misure rivolte anche alle persone con disabilità e alle loro famiglie. «Nei giorni scorsi, pur nei convulsi e febbrili momenti che derivano da una situazione drammatica, vi sono state strette consultazioni fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il tramite del suo Ufficio per la disabilità, e i vertici di FAND e FISH per tentare di elaborare almeno le risposte più urgenti alle istanze di migliaia di persone e famiglie e di mettere in sicurezza le condizioni più gravi o più a rischio», dice Vincenzo Falabella, presidente della FISH. «La chiusura delle scuole e dei centri diurni, con ciò che comporta in rinnovato e aggravato carico assistenziale sulle famiglie, assieme alla preoccupazione per l’esposizione al rischio di contagio per tanti lavoratori con disabilità o con immunodepressioni di varia origine, sono solo i più immediati elementi di emergenza evidenziati dalle Federazioni».

Il testo approvato «raccoglie l’apprezzamento delle Federazioni», dice. «Le prime risposte per fronteggiare lo straordinario carico assistenziale delle famiglie e per proteggere i lavoratori con disabilità ci sono. Il testo raccoglie le istanze del nostro intero movimento, delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Analizzeremo nella sua complessità l'intero testo e se ci fossero lacune e imperfezioni queste sono da imputare più alla convulsa emergenza che alla carenza di volontà. Le stesse potranno essere perfezionate e corrette nei prossimi giorni in sede di conversione del decreto, ma non partiremo da zero perché ora alcuni interventi mirati, specifici, ci sono», afferma Falabella. Che conclude con una frase, «che sta diventando un simbolo del nostro mondo: le persone con disabilità non sono un problema per la politica e per la società, ma una parte della soluzione dei problemi. Restando uniti, sono sicuro che ce la faremo».

Per approfondimenti, vedi l'analisi di Handylex.

*Inizialmente, la sera in cui Conte avava annunciato il decreto, avevamo scirtto che i giorni aggiuntivi di permesso erano 24, 12 per marzo e 12 per aprile. L'interpretazione del comma in effetti era ambigua tanto che successivamente – il 18 marzo – è arrivato il chiarimento dell'Ufficio per le politiche per le persone con disabilità, che ha indicato come valida l'interpretazione più restrittiva: «In aggiunta ai 3 giorni mensili già previsti dalla legge n.104/1992 (3 per il mese di marzo 2020 e 3 per il mese di aprile 2020) è possibile fruire di ulteriori 12 giorni complessivi per i mesi di marzo e aprile 2020. Questi giorni, possono essere anche frazionabili in ore e possono essere utilizzati consecutivamente nello stesso mese. I giorni di permesso di marzo 2020 non scadono il 31 marzo 2020, ma possono essere utilizzati anche ad aprile 2020». Ci scusiamo con i lettori.

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