Giustizia

Il decreto carceri è legge. Ecco cosa prevede

Il testo è stato approvato alla Camera con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto. Le principali novità punto per punto

di Ilaria Dioguardi

La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva nella seduta del 7 agosto il disegno di legge di conversione del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92, recante misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del ministero della Giustizia. Il provvedimento, passato con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto e già approvato dal Senato con un voto di fiducia, introduce una serie di misure dirette a migliorare la situazione carceraria. Il ministro Carlo Nordio ha annunciato di aver chiesto un incontro al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per parlare del sovraffollamento negli istituti penitenziari.

L’assunzione di 1000 agenti in due anni

Il decreto prevede nei prossimi due anni l’assunzione di un massimo di 1000 agenti della polizia penitenziaria (500 unità nel 2025 e 500 unità nel 2026) e di 20 nuovi dirigenti penitenziari per migliorare la gestione delle strutture carcerarie. Sono previsti anche l’assunzione di funzionari e ispettori del corpo di Polizia penitenziaria mediante scorrimento di graduatorie e l’incremento della dotazione organica del personale appartenente alla carriera dirigenziale penitenziaria del Ministero della giustizia di una unità di dirigente generale penitenziario.

Concorsi per i medici

L’articolo 2-quinquies, che è stato introdotto nel corso dell’esame da parte del Senato, consente agli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale di avviare, entro il 31 dicembre 2026, «procedure concorsuali per l’assunzione di medici (e il conseguente accesso dei medesimi alla dirigenza medica) con una destinazione specifica allo svolgimento delle prestazioni sanitarie presso gli istituti penitenziari e con la possibilità di partecipazione alle medesime procedure anche di medici privi di un diploma di specializzazione corrispondente ai profili oggetto del bando, purché essi siano in possesso di una determinata anzianità di servizio, svolto nelle funzioni di medico, presso istituti penitenziari».

Sei telefonate al mese

Il provvedimento approvato dalla Camera introduce la possibilità per i detenuti di effettuare più telefonate. «L’aumento delle telefonate da quattro a sei al mese, in realtà, è qualcosa che già esiste nell’ordinamento penitenziario. Quello che noi di Antigone chiedevamo erano telefonate quotidiane», ha detto Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione, in una recente intervista rilasciata a VITA che ha ruotato intorno alle misure adottate nel decreto e che potete leggere qui sotto.

Un albo di comunità

Il decreto prevede la maggiore possibilità per i detenuti tossicodipendenti di scontare la pena in comunità, con l’istituzione di un albo delle strutture residenziali idonee all’accoglienza e al reinserimento sociale, che sarà gestito dal ministero della Giustizia. Queste strutture garantiranno un’accoglienza residenziale e, inoltre, servizi di assistenza, di reinserimento socio-lavorativo e di riqualificazione professionale. Dopo le modifiche apportate in Senato, è stato aggiunto un comma che mira ad ampliare le possibilità di accesso ai detenuti tossicodipendenti presso comunità terapeutiche pubbliche o private accreditate. È prevista anche l’adozione entro sei mesi di un decreto attuativo che definisca anche le modalità di recupero delle spese per la permanenza in queste strutture.

Un commissario straordinario per l’edilizia

È prevista la nomina di un commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, che resta in carica fino al 31 dicembre 2025. «Per l’esercizio dei compiti assegnati, il Commissario straordinario si avvale di una struttura di supporto posta alle sue dirette dipendenze, che opera sino alla data di cessazione del suo incarico. Con una o più ordinanze il Commissario disciplina il funzionamento della struttura di supporto, composta fino ad un massimo di cinque esperti scelti anche tra soggetti estranei alla pubblica amministrazione, il cui compenso è definito con il provvedimento di nomina», si legge nel decreto. Per il compenso del commissario straordinario e per il funzionamento della struttura di supporlo, è autorizzata la spesa nel limite massimo di euro 338.625 per l’anno 2024 e di euro 812.700 per l’anno 2025.

Semplificazione del procedimento per concedere la liberazione anticipata

Il decreto legge, nell’articolo 5 modificato nel corso dell’esame da parte del Senato, porta novità alla disciplina del procedimento di applicazione della liberazione anticipata. Interviene sia sul codice di procedura penale sia sulle disposizioni dell’ordinamento penitenziario (legge 26 luglio 1975, n. 354) per semplificare il procedimento di riconoscimento del beneficio. La disposizione introduce anche una disciplina specifica, in materia di detenzione domiciliare, applicabile ai condannati da 70 anni in su e a coloro che si trovano agli arresti domiciliari per gravissimi motivi di salute.

Slitta di un anno il Tribunale per la famiglia

L’articolo 12 differisce di un anno l’entrata in vigore delle disposizioni della cosiddetta “riforma Cartabia” riguardanti il Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie. VITA ne ha parlato QUI.

Foto di Mauro Scrobogna/LaPresse


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