Economia

Il cotone africano, un’opportunità per le aziende

Lo sostiene Fairtrade, che sul tema organizza un convegno a Milano il 18 novembre

di Redazione

Nel 2009, anno internazionale delle fibre naturali, è possibile per il settore del tessile italiano conciliare business, innovazione di prodotto e sostegno ai produttori africani? A questa domanda cercherà di dare risposta il 18 novembre 2009 nella sede ICE di Milano il seminario/convegno sul cotone africano certificato Fairtrade.
 
«In continua crescita, il mercato equo solidale offre interessanti opportunità per le aziende che, diversificando gli approvvigionamenti, hanno la possibilità di garantire una migliore qualità ai propri consumatori raggiungendo nuove nicchie di mercato» si legge nel comunicato che annunncia l’evento. «In particolare nel settore del tessile, grazie all’utilizzo del cotone certificato Fairtrade».
 
Fairtrade è il marchio di certificazione internazionale del Commercio Equo e Solidale gestito nel nostro Paese da Fairtrade Italia, consorzio senza scopo di lucro fondato nel 1994 e costituito da organismi che operano nella cooperazione internazionale, nella solidarietà e nel Commercio Equo e Solidale. «Il marchio Fairtrade garantisce che i prodotti con il suo simbolo siano stati lavorati senza causare sfruttamento e povertà nel Sud del Mondo e siano stati acquistati secondo i criteri del Commercio Equo e Solidale» si legge nel comunicato. «Fairtrade è l’unica certificazione etica internazionalmente riconosciuta, che si avvale di un logo unico, uguale per tutti i Paesi del Mondo».
 
«La maggior parte dei capi e dei tessuti con i quali veniamo a contatto tutti i giorni può nascondere un serio pericolo per la nostra salute. Il cotone, uno dei più importanti materiali per il comparto tessile, durante il ciclo produttivo convenzionale è trattato con numerosi pesticidi e veleni, tanto da rappresentare la principale causa di morte di chi coltiva il cotone. Inoltre, i residui di queste sostanze permangono nei capi che i consumatori indossano ogni giorno e che penetrano nel corpo attraverso la pelle».

«L’utilizzo del cotone certificato Fairtrade permette alle aziende di offrire prodotti più sicuri ai propri consumatori, contribuendo a migliorare la situazione dei produttori di cotone dei Paesi in via di Sviluppo» conclude il comunicato. «Molte aziende leader del settore, tra cui Le Coq Sportif in Francia, Muji, Marks&Spencer ed Accessorize nel Regno Unito, sono già licenziatarie del marchio Fairtrade. In Italia, Pedano, da sempre all’avanguardia nel mondo dell’arredo&design, ha da tempo intrapreso questa strada, testimoniando con successo gli innumerevoli vantaggi del cotone africano certificato Fairtrade».


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