Volontariato

Il coraggio di mettersi in gioco

di Claudio Colombrita

“Mettiamoci in gioco”, un motto, un invito rivolto a ciascuno di noi, nato da un’azione di una bambina di undici anni, tanto semplice quanto efficace. Un’associazione di volontariato con sede a Sant’Agata Li Battiati, voluta fortemente da Daniela e Tino, splendidi padroni di casa, nata per combattere l’indifferenza e la sensibilità.

“Ogni mattina nostra figlia andava a scuola portando otto merendine, avevamo paura le mangiasse tutte lei che non era proprio magrissima, poi abbiamo capito la bellezza del suo gesto, le dava ad un gruppo di ragazzi con diversi handicap”, afferma Tino, con un sorriso soddisfatto e orgoglioso subito spazzato via dall’amarezza per una realtà incredibile. Questa abitudine viene notata da un’insegnante senza scrupoli che boccia la ragazza, una piccola tragedia nell’immediato, la più grande fortuna per il futuro, una piccola trivella sempre più potente messa in moto per smuovere le montagne.

Anno 2006, otto anni di difficoltà alla ricerca di una sede, fino al 2014, con un locale concesso in comodato d’uso dal Comune, la burocrazia che funziona, almeno una volta. Nasce dunque “La casa degli originali talenti”, che moltiplica le poche risorse, che regala speranza ad un gruppo di 35 ragazzi che il mondo chiama “problematici”, accogliendoli in un giardino curatissimo. Mastri giardinieri, cantanti, pittori, ballerini ce n’è per tutti i gusti grazie ai laboratori organizzati da Tino e Daniela.

Quando entri dentro ti stupisce un trionfo di colori ed oggetti, ciascuno ha la sua storia, un bottino fatto di piccole o grandi donazioni e di creazioni dei ragazzi, sempre alle prese con qualcosa di nuovo.
Entri e devi subito presentarti, è casa loro, sei ospite, se invadi quello spazio devi chiedere il permesso. Ti squadrano, ti riempiono di domande, qualcuno ti accoglie immediatamente, altri ci pensano su, qualcuno addirittura ha il timore che tu possa “soffiargli la ragazza”. Eh sì, perché nella Casa degli originali talenti nascono anche amori, oltre che amicizie solidissime, una famiglia che si riunisce ogni volta con più entusiasmo. C’è chi ti fa vedere il suo cellulare, un modello vecchissimo valorizzato come se fosse l’ultimo smartphone, chi canta divinamente grazie al karaoke e alla pianola, chi riesce a dirti che giorno cadeva Natale di due anni prima. Talenti veri, finalmente valorizzati, perché qualcuno in questa casa ha dato loro fiducia e non stiamo parlando dello Stato.

I numeri stupiscono: 14 volontari per persone di età compresa tra i 13 e i 40, si riesce ad andare tutti d’accordo nonostante le problematiche, le gelosie, la follia e i guizzi creativi. Ci si ritrova a tavola, a mangiare due torte squisite, è il trionfo della semplicità, quella che non riesci mai ad apprezzare nella vita di tutti i giorni, tu che alzi sempre l’asticella più in alto, che non ti fermi a guardare la bellezza di un giardino curato.

Ti senti un perfetto ingranaggio del mondo, la tua anima ride, il tuo sorriso diventa grande grande quando una ragazza paraplegica esulta orgogliosa per i primi pomodori da lei piantati che spuntano nell’orto.

Crescono i frutti, i talenti, le belle storie, il volontariato alimenta un vento piacevole che smuove le coscienze di tutto il territorio.

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