Volontariato

Il conto corrente che fa pagare i volontari

Bufera sulla convenzione Unsc - Bnl

di Daniele Biella

D’ora in poi le “paghe” dovranno essere accreditate su un conto soggetto a imposta di bollo. Che invece non si versava con i libretti postali. Così lo Stato risparmia 500mila euro, ma i ragazzi ce ne rimettono 850mila Ci mancava pure il “caso Bnl”: un’altra tegola che si aggiunge al già difficile momento del Servizio civile nazionale. «È una convenzione a favore dei volontari», quella che l’Unsc, l’Ufficio nazionale servizio civile, ha stretto con la Banca nazionale del lavoro per l’accreditamento dei rimborsi dei giovani in servizio. A spiegarlo a Vita è una fonte proprio dell’Unsc. «È la più conveniente, la Bnl è stata scelta attraverso una gara d’appalto tra le maggiori banche». Peccato che i volontari stessi (obbligati dal 1° dicembre 2009 ad avere un conto corrente con Iban dove l’Unsc possa versare loro le spettanze), non la pensino così. Al contrario, sono su tutte le furie. «Perché abbiamo saputo dell’accordo solo a cose fatte, perché Bnl è la banca più “armata” d’Italia (nel 2008, secondo dati ministeriali, il gruppo Bnl-Paribas ha supportato le aziende armiere per un miliardo e 253 milioni di euro, ndr), e perché a ben vedere la convenzione non è così vantaggiosa, visto che prevede oneri per i volontari», argomenta Simona Giuseppina Ascione, rappresentante macroarea Sud dei volontari. I quali, lo scorso 29 gennaio, in un comunicato, hanno invitato i 25mila ragazzi che entrano in servizio nel 2010 a «cercare il conto a loro più conveniente». Proprio così: il «Conto volontari servizio civile» di Bnl, che non prevede né canone né commissioni sui bancomat di qualsiasi banca in Italia e nel mondo, «è sì gratuito, ma ogni volontario deve comunque pagare l’imposta di bollo di 34,50 euro». Che, a conti fatti, per i volontari porta a una spesa complessiva di 850mila euro. Un bel gruzzolo che darà fiato alle alle casse dello Stato, in aggiunta al risparmio dei 500mila euro che prima l’Unsc versava alle Poste italiane per le spese di accreditamento delle mensilità sul libretto postale di ciascun volontario (che però non erano tenuti a pagare l’imposta di bollo). «Inoltre dalla convenzione è escluso chi ha 28 anni: stiamo parlando del 20% dei volontari», continua Ascione. Su questo punto, la Bnl precisa che per i 28enni «sono a pagamento solo le operazioni allo sportello» (ma sul comunicato ufficiale sul sito dell’Unsc ciò non è specificato).
Carmelo Interisano, rappresentante area Nord dei volontari, è comunque preoccupato: «Chi non ha esperienza o tempo per cercare altre offerte, prenderà per buona quella di Bnl», mentre Cristina Peppetti, neorappresentante dell’area Centro, sottolinea che «dal comunicato dell’Unsc in cui si parla della convenzione, seppur sia segnalato, è difficile interpretare che si possano fare altre scelte». I volontari avevano già presentato i propri dubbi nella Consulta dello scorso novembre: «E ci avevano perfino dato ragione», rivela amareggiato Manfredi Sanfilippo, rappresentante area Estero.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA