Caro Nonno Giò,
in questo ultimo periodo ti ho pensato molto. Ho immaginato quale siano state le tue riflessioni nell’avvicinarsi della data di fine mandato. Ancora di più ho pensato a quando sei stato eletto per la prima volta, 7 anni fa: un incarico di responsabilità ma soprattutto di rappresentanza (visite di Stato, inaugurazioni, giuramenti). Un riconoscimento per la lunga carriera e storia. Nessuno allora si sarebbe immaginato un settennato così difficile sin dall’inizio e che ha visto poi negli ultimi due anni uno dei periodi più difficili della nostra Repubblica.
Ho pensato a quanto tu possa avere aspirato ad arrivare alla fine di questo periodo: da quanto tempo sia che, con Nonna Clio, alla sera, durante la cena, valutate possibili mete per il meritato riposo: ’Caro cosa pensi del Hotel ‘Belvedere’ a Capri, vista mare, dove ci siamo trovati sempre benissimo? Oppure possiamo andare a fare una settimana in montagna dai nostri amici e poi vediamo’. Ho immaginato alla organizzazione del trasloco verso la casa di sempre: una imbiancata dopo 7 anni per rinfrescare gli ambienti; qualche riparazione e spostamento di mobili; l’idea di riscoprire il piacere dell’accomodarsi sulla propria poltrona preferita; La possibilità finalmente tornare un pochino nell’ombra con un ruolo non più da protagonista. Insomma, tutti i ragionamenti che si fanno quando ci si avvicina al termine di un lungo periodo di vita e si sta tornando alle precedenti abitudini.
Ed invece, a causa di nipotini ormai maggiorenni, ma immaturi, che non riescono a controllare i propri impulsi emotivi; che guidati dalle proprie ambizioni non sono in grado di capire quando sia il momento di fermarsi, ascoltare, riflettere. Ragazzini, nonostante l’età, che a seguito del loro atteggiamento emotivo ed impulsivo – non proprio da leader- perdono di credibilità e stima con gli effetti devastanti che conosciamo. Ecco, per colpa loro, ti abbiamo dovuto chiedere, per favore, di rimanere a timonare una barca impazzita, di non lasciarci soli.
Siamo un paese che nonostante faccia di tutto per rottamare i propri vecchi, come fossero un peso, una parte della realtà sociale di cui -a sentire il cittadino comune- quasi si possa tranquillamente farne a meno, nei momenti essenziali ci aggrappiamo a loro, alla loro saggezza e disponibilità.
Cara Nonna Clio, abbi pazienza: il giorno in cui, assieme al Nonno, potrete godervi la vista dei Faraglioni dalle finestre della vostra camera di hotel è solo rimandato a quando i nipotini diventeranno grandi, maturi, insomma dei Nonni! Vista comunque la loro età media ci auguriamo tutti che ciò avvenga presto. Prestissimo.
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