Volontariato

Il Coni sperpera, i contribuenti ripianano

Chiude la Sportass: buco da 300mln euro

di Redazione

La banda del buco verrà sciolta il 31 dicembre e 300 milioni di debiti saranno pagati dai cittadini. La Sportass, la Cassa di previdenza per l?assicurazione degli sportivi, sarà soppressa a fine anno, in base all?art. 28 della Finanziaria e i suoi debiti saranno estinti dall?Inps, che provvederà ad assorbire anche una ventina di dipendenti, mentre spetterà all?Inail liquidare i contenziosi ancora in corso. Istituita nel 1936 per garantire gli sportivi dagli infortuni, negli ultimi anni ha accumulato debiti vertiginosi, grazie a una politica dissennata che aveva la pretesa di coprire gli infortuni di milioni di sportivi iscritti alle federazioni del Coni, alle associazioni sportive e degli studenti che partecipavano ai campionati scolastici.

L?impossibilità di controllare la veridicità degli incidenti e i contenziosi protratti per anni, hanno portato l?ente ad accumulare debiti  per oltre 200 milioni, ai quali se ne aggiungeranno altri cento per la liquidazione dei sinistri in corso e dei pregressi contenziosi, considerati infortuni sul lavoro e perciò di competenza dell?Inail.
La  Finanziaria prevede la spesa di 50 milioni di euro per il 2007, 5,4 milioni per il 2008 e 11,3 per il 2009 per la risoluzione dei rapporti pendenti compresi quelli con le banche creditrici. All?Istituto per il credito sportivo, la banca dello sport finanziata con i proventi dei pronostici sportivi e che ha il compito di prestare fondi a tassi agevolati agli enti locali per la costruzione di impianti a uso sociale, andranno 18 milioni di euro a parziale compenso dei 30 milioni di crediti vantati nei confronti della Sportass.

All?Inps l?obbligo di assorbire il Fondo dei medaglisti olimpici, nonché la situazione previdenziale dei maestri dello sport, figure che hanno operato all?interno del Coni come allenatori. «La Sportass andava chiusa dieci anni fa», commenta Gabriele Bertelli, del coordinamento degli enti di promozione sportiva, «quando i debiti già allora consistenti rappresentavano la spia di una gestione dissennata, ma si è voluto proseguire su questa strada accumulando perdite che graveranno sui cittadini».

Che cosa ne pensa il ministero? «È una decisione storica», risponde Giovanna Melandri, «che pone fine al bubbone Sportass. La previdenza sportiva è stata un esempio di cattiva gestione pubblica». Nel mirino finisce dunque il Coni. L?ente olimpico è stato infatti il ?proprietario? della Sportass e perciò a lui spettava la nomina dei consiglieri di amministrazione responsabili del dissesto. Eppure già nel 2006 la Finanziaria aveva destinato al Coni 450 milioni di euro e altri 450 milioni si aggiungeranno nel 2007. Il Coni dunque è stato assolto. Chi pagherà i debiti, allora? I cittadini e ben due volte: con l?Inps e con la Finanziaria.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA