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Il Congo ha votato

I congolesi hanno partecipato alle prime elezioni libere della storia del paese. Pochi gli incidenti. Il presidente uscente Kabila grande favorito

di Joshua Massarenti

Le prime elezioni libere e multipartitiche dal 1960 della Repubblica Democratica del Congo si sono svolte in modo ordinato e senza incidenti. Un gruppo di oppositori all’attuale governo di transizione ha scagliato bombe molotov contro un seggio di Mbuji-Mayi, importante centro minerario della provincia centro-meridionale di East Kasai, ribattezzato da alcuni la ‘capitale dei diamanti’. La citta’ e’ la roccaforte del leader dell’opposizione Etienne Tshisekedi, che ha boicottato le votazioni e sguinzagliato gruppi di suoi giovani fan in giro per la regione ad attaccar briga nei diversi seggi. Un gruppo di suoi supporter scalmanati gia’ ieri aveva dato fuoco a un camion pieno di schede elettorali. Malgrado alcuni incidenti isolati, i 60 milioni di congolesi che si sono recati alle urne per eleggere presidente e parlamento lo hanno fatto in un clima di relativa serenita’. Anche grazie ai 17.500 caschi blu che hanno vegliato sulle votazioni e ai 460 milioni di dollari spesi dall’Onu per organizzare la gigantesca macchina elettorale. A tutelare sulla regolarita’ delle operazioni, anche centinaia di osservatori internazionali, africani ed europei. Malgrado una serie di ritardi e problemi organizzativi segnalati in molti dei 50mila seggi elettorali sparsi per il Paese – la cui superficie e’ grande quasi come l’Europa occidentale – dalla caotica capitale Kinshasa ai villaggi sparsi nella giungla, le votazioni si sono svolte regolarmente, e i seggi si sono chiusi in orario. E lo spoglio e’ iniziato senza contrattempi nella Repubblica africana che si e’ lasciata alle spalle una campagna elettorale con decine di morti. Gli ultimi quattro, giovedi’ scorso durante un comizio di Jean-Pierre Bemba, popolare personaggio dell’opposizione ed ex leader delle milizie ribelli sostenute dall’Uganda. “Qualunque sara’ il risultato che uscira’ dalle urne, l’importante era giungere al traguardo delle elezioni”, hanno commentato dall’associazione di volontariato ‘Beati costruttori della Pace’, che ha coordinato i 61 osservatori della societa’ civile italiana nella regione del Sud Kivu. “Una svolta storica per il Paese, una meta che la gente vive come la realizzazione di un sogno”, hanno spiegato i volontari, presenti da 30 anni sul territorio dell’ex Zaire. Rimandate piu’ volte nei mesi scorsi, le votazioni di oggi hanno superato i numerosi tentativi di boicottaggio di molti politici e i timori per le violenze delle ultime settimane. Per info, vai sul sito della Commissione elettorale indipendente della Rdc


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