Comitato editoriale

Il concerto che si paga con una coperta raddoppia

Torna a grande richiesta l'appuntamento con la musica gospel proposto dalla fondazione, il 1 dicembre in San Fedele a Milano. Quest'anno ci sarà un bis: «Abbiamo l'ok per la Stazione Centrale, là dove abbiamo iniziato ad accogliere i primi rifugiati siriani tre anni fa», annuncia Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca. Il 18 dicembre la musica risuonerà nell'atrio principale della stazione che visse l'emergenza migranti

di Antonietta Nembri

Da quattro anni c’è un concerto molto particolare che ha l’obiettivo di aiutare i senza dimora. Un appuntamento originale il cui biglietto d’ingresso è una coperta, un sacco a pelo, una trapunta. Qualcosa di caldo che Fondazione Progetto Arca chiede di portare per assistere al concerto gospel in programma il 1 dicembre. Un evento che ha riscosso un grande successo e che quest’anno raddoppia. «Abbiamo avuto l’ok per fare il concerto in Stazione Centrale» annuncia Alberto Sinigallia, presidente della Fondazione. «Il 18 dicembre nel luogo dove tre anni fa abbiamo iniziato ad assistere i profughi siriani offriremo un secondo concerto gospel per tutti».

La proposta originale è quella per il 1 dicembre alla Chiesa di San Fedele, nell’omonima piazza milanese. Per assistere all’esibizione del coro “Al Ritmo dello Spirito” diretto dal maestro Alberto Meloni, gli amanti degli spirituals dovranno portare una coperta che poi Progetto Arca ridistribuirà ai senza dimora come dono di Natale per affrontare i rigori dell’inverno. I volontari della fondazione saranno presenti in piazza San Fedele con un punto di raccolta.

Sono ormai 22 anni che Progetto Arca fornisce assistenza alle persone in stato di grave indigenza ed emarginazione, in particolare a Milano e lo fa «attraverso beni semplici e primari come un letto, un pasto caldo e dei vestiti puliti», continua Sinigallia. «Il nostro obiettivo finale è sempre quello di fornire un futuro di autonomia e integrazione sociale».

A metà novembre l’inverno sembra ancora lontano (il piano freddo comunale viene attivato il 15 novembre di ogni anno), ma le temperature delle notti milanesi sono già in discesa. In questi ultimi mesi inoltre agli storici "clochard" si stanno aggiungendo sempre più spesso stranieri e i migranti che una volta ottenuto il permesso di soggiorno devono lasciare il Cas. Basta girare per le strade di notte per scoprire come coperte e rifugi di fortuna stiano conquistando anche luoghi inediti come i giardini Montanelli «settimana scorsa si potevano vedere le coperte sui prati del parco» confida Sinigallia che ricorda anche come sotto i portici di via Vittor Pisani si registri il tutto esaurito.

C'è da osservare infine che se le necessità sono in crescita lo è anche la solidarietà dei milanesi, all’ultima sabato 12 novembre di raccolta di indumenti per l’inverno organizzata in tredici piazze cittadine dal Comune con le associazioni di volontariato che si occupano dei senza dimora e delle persone in difficoltà sono stati raccolti circa 28mila capi invernali.

In apertura una delle precedenti edizioni

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