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Il Comune chiude la biblioteca? I cittadini la riaprono

A Rosarno nel 2017 la nuova amministrazione taglia i fondi da destinarsi alla cooperativa che gestiva la mediateca comunale “F. Foberti”. Una sfida per i ragazzi di Kiwi Società cooperativa impresa sociale che con i fondi ricevuti dal bando Culturability#4, della Fondazione Unipolis, decidiamo di avviare un progetto di rigenerazione degli spazi ormai in disuso e dare vita a FaRo, Fabbrica dei saperi un luogo di cultura dove si produrre conoscenza con l’aiuto di tutta la comunità

di Rossana Certini

FaRo, Fabbrica dei Saperi a Rosarno © Kiwi Società cooperativa impresa sociale

Una “piazza” cittadina aperta a tutti. Un luogo in cui incontrarsi, giocare, leggere o semplicemente riposarsi. Questo è FaRo, Fabbrica dei saperi uno spazio nato in un quartiere del centro storico di Rosarno (Rc) con l’intento di trasformare la mediateca comunale “F. Foberti” in un nuovo punto di riferimento per la vita cittadina.

FaRo offre alle persone di ogni età l’occasione per accedere a contenuti culturali diversificati, concedersi momenti di socialità e confronto, rafforzare il senso di comunità

«Una “piazza del sapere” così ci piace definire questo luogo», spiega Angelo Carchidi, presidente di Kiwi cooperativa e impresa sociale che gestisce la mediateca, «il riferimento è a quanto teorizzato e messo in pratica da Antonella Agnoli, esperta in progettazione di biblioteche innovative. È, infatti, grazie al suo contributo che FaRo ha avuto il coraggio di nascere. L’idea di questo luogo ci è venuta quasi come reazione alla chiusura della biblioteca comunale di Rosarno avvenuta nel 2017 a seguito del taglio delle risorse comunali destinati alla cooperativa che ne gestiva. È così che dopo aver vinto il bando Culturability#4, della Fondazione Unipolis, decidiamo di investire i fondi ricevuti per avviare un progetto di rigenerazione degli spazi della mediateca comunale».

Team FaRo, Fabbrica dei Saperi a Rosarno © Kiwi Società cooperativa impresa sociale

L’inaugurazione avviene il 20 ottobre 2018. Come scrive Antonella Agnoli nel suo libro La casa di tutti. Città e biblioteche: «Viene riaperta la mediateca, in collaborazione (gratuita!) con l’amministrazione comunale, con una grande festa cittadina, “Ora sì che FaRo!”. Si inizia il mattino con la distesa, lungo la strada che conduce alla biblioteca, di un grande foglio bianco a disposizione dei più piccoli, da riempire con disegni e testi per immaginare la città del futuro. Nel 2018 il progetto viene presentato all’interno di Arcipelago Italia, la mostra curata da Mario Cucinella per il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia».

Oggi FaRo, in circa 600 metri quadri di proprietà del comune di Rosarno che è partner del progetto, offre servizi mediabibliotecari innovativi e per tutte le tipologie di utenza ma anche momenti di incontro, scambio, ascolto e crescita e un centro di produzione inclusivo in cui progettare e realizzare contenuti culturali innovativi.

«Come cerchi concentrici», prosegue Carchidi, «FaRo ha nel suo nucleo centrale una mediateca, i cui spazi si espandono e diventano una piazza dove ci si incontra per giocare, sia virtualmente sia in maniera tradizionale, si creano gruppi di lettura, si tengono workshop, laboratori, le attività con le famiglia come il progetto Caffè Alzheimer che prevede incontri settimanali con i malati e i loro familiari per fare tutti insieme attività ludiche o di supporto psicologico. Ma per noi FaRo è anche una fabbrica, cioè l’idea che da un luogo di cultura si possa produrre conoscenza. Per esempio abbiamo realizzato dei prodotti editoriali».

FaRo, Fabbrica dei Saperi a Rosarno, la biblioiteca esce dalle mura e invade la città con eventi
© Kiwi Società cooperativa impresa sociale

Kiwi, deliziosa guida di Rosarno è il primo libro pubblicato. Un prodotto ibrido a metà strada tra guida e racconto. Un libro di comunità che ha permesso alla città di Rosarno di raccontarsi attraverso la voce dei suoi abitanti e le loro storie. Ma, anche, attraverso gli sguardi esterni, le suggestioni e le riflessioni di viaggiatori, studiosi e artisti che negli anni precedenti alla pubblicazione hanno avuto modo di visitare Rosarno in occasione del Festival della Rigenerazione urbana.

«Stiamo assistendo», conclude Carchidi, «a una forte volontà di partecipazione dei ragazzi più giovani che non solo partecipano alle attività proposte da FaRo ma se ne appropriano e per esempio portano le esperienze digitali, fatte in mediateca, nelle loro scuole dove sono diventati i fotografi ufficiali delle attività scolastiche o delle pagine social e questo dimostra che siamo una fabbrica generatrice di energia sociale. Le persone più grandi, invece, sempre più spesso si propongono per organizzare attività culturali negli spazi di FaRo e in questo modo ne beneficia tutta la comunità di Rosarno che altrimenti non avrebbe tutte queste opportunità».


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