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Il Comitato nazionale approva quattro pareri

Sui famigerati test di "predisposizione genetica", sulla salute delle donne anziane, sulla scuola e sui test neonatali

di Benedetta Verrini

Nelle sedute del 15 e 16 luglio 2010 il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) sotto la presidenza del Presidente, Francesco Paolo Casavola, ha approvato i seguenti pareri:

Test genetici di suscettibilità e medicina personalizzata (Parere elaborato dal Gruppo misto CNB/CNBBSV). A fronte della diffusione nel “mercato della salute” di test genetici che promettono di identificare la suscettibilità a malattie complesse , il Comitato raccomanda il loro cauto impiego e adeguata consulenza genetica.

– Le condizioni di vita della donna nella terza e quarta età: aspetti bioetica nella assistenza socio sanitaria. Il parere si focalizza su una specifica fascia di popolazione italiana a rischio di disequità nell’ambito della salute: la fascia delle donne anziane. Per migliorare la loro qualità di vita, il Comitato suggerisce un ricorso più ampio al case manager, una sorta di mediatore socio-sanitario fra le persone ed i servizi territoriali, ed auspica che la medicina e l’assistenza siano sempre più a “misura di donna” anche attraverso il supporto di appositi Osservatori.

Bioetica e formazione nel mondo della scuola. Il CNB sottolinea come l’educazione alla bioetica sia parte integrante dell’educazione alla cittadinanza delle nuove generazioni. Il Comitato raccomanda che l’educazione alla bioetica sia condotta in modo progressivo, continuo e strutturato attraverso moduli interdisciplinari di bioetica e con metodologie pedagogiche e strumenti didattici adeguati agli obiettivi formativi, a partire dai documenti del CNB e degli organismi internazionali.

– Considerazioni sulla conservazione protratta del materiale biologico residuo dello screening neonatale: vantaggi, problematiche e situazione italiana (Parere elaborato dal Gruppo misto CNB/CNBBSV). Per il Comitato tale conservazione ha infatti due potenziali benefici: da un lato per la diagnosi precoce di malattie genetiche metaboliche e per eventuali approfondimenti clinici a beneficio del bambino; dall’altro lato costituisce una fonte straordinaria di materiale biologico che opportunamente anonimizzato potrà essere utilizzato per indagini biologiche. 

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