Cultura
Il comandante Hadfield canta il cosmo da un oblò
Al termine della missione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale l'astronauta canadese Hadfield, diventato celebre per il resoconto quotidiano, con immagini e video, della propria vita a bordo della navicella, ha cantato “Space Oddity” di David Bowie
Cinque mesi di orbita nello Spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Cinque mesi scanditi e raccontati a tutti i terrestri attraverso video e fotografie, raccolti in costante galleggiamento a 280 chilometri sopra la Terra, dove il Sole tramonta 16 volte al giorno.
Lui è il colonello Hadfield, 52 anni, occhi piccoli ma molto acuti, e un paio di folti baffi da campagnolo. Primo canadese alla guida di una missione, la Expedition 35, che si è conclusa il 13 maggio – giorno in cui l’astronauta ha lasciato il comando della missione della ISS al russo Pavel Vinogradov, per far ritorno insieme ad altri due membri dell’equipaggio: Tom Marshburn e Roman Romanenko. L’atterraggio è avvenuto con successo in Kazakistan, alle ore 04.30 (ora italiana), attraverso la capsula Soyouz.
Chris Hadfield, al termine della missione, ha cantato “Space Oddity”, il brano scritto da David Bowie e pubblicato come singolo l'11 luglio 1969. La canzone narra la vicenda di un astronauta, Major Tom, in partenza per un’avventura nello spazio dalla quale si capisce che non tornerà; Hadfield ha interpretato il singolo con l’accompagnamento di una chitarra, alle sue spalle lo sfondo della Terra appena oltre i finestrini della Stazione. Il colonello canadese, già protagonista di una jam session stellare in diretta dallo spazio, ha leggermente modificato il testo della canzone tarandolo sulla propria situazione: invece di “Major Tom”, personaggio inventato da Bowie, l’astronauta Hadfield ha citato la navetta Soyuz. La risposta dell’autore non si è fatta attendere, tanto che Bowie ha immediatamente salutato l’astronauta – con l’ausilio di Twitter – con queste parole: «Hello Spaceboy».
«Il mio ultimo sguardo sul mondo e un omaggio al genio di David Bowie», ha scritto Hadfield pubblicando il video. Voce e chitarra solista sono stati registrati “dal vivo”, mentre il montaggio con l’accompagnamento musicale è stato perfezionato da una equipe di collaboratori a terra. Durante la missione scientifica il canadese ha registrato numerosi video diventando il primo vero narratore dello Spazio. Video su come ci si lavano i denti in assenza di gravità, su come si dorme, su come ci si veste, sulle lacrime che non cadono… E poi innumerevoli scatti del globo terrestre, istantanee che raffigurano decine di Stati fotografati in tutta la loro bellezza primordiale. Infine, sempre dalla ISS, l’astronauta ha tenuto conferenze con le scuole del suo Paese, rispondendo alle centinaia di domande di scolaresche strabiliate dall’uomo che parlava tra le stelle.
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