Non profit

Il collocamento si fa con la formazione

La nuova legge sul collocamento obbligatorio dei portatori di handicap ha aperto il confronto fra associazioni ed imprese

di Redazione

Il nuovo collocamento obbligatorio per i disabili (esteso alle aziende con almeno 15 dipendenti) fa ancora discutere. L?Associazione Minorati Gravi di Firenze-AMIG, capofila di un progetto interregionale di messa in rete di alcune cooperative di disabili del Lazio, Molise, Toscana e Sicilia, ha recentemente rilanciato la discussione sul tema, attraverso un seminario organizzato a Roma a cui hanno partecipato anche rappresentanti del ministero del Lavoro ed esponenti delle associazioni delle categorie produttive. Sullo strumento della convenzione con le cooperative sociali per ?ovviare? all?obbligo dell?assunzione, caldeggiato sempre più spesso dal mondo economico, l?AMIG dice la sua: «Ben vengano le convenzioni ma il lavoro ha un valore sociale in sé», ricorda il direttore Fabio Focardi, «ed è importante che un disabile lo condivida con gli altri cittadini anche nelle aziende». La leva delle convenzioni con le cooperative, agevola i datori di lavoro con una fiscalizzazione dei contributi previdenziali e assistenziali, ma può rivelarsi un rischio. «La vera innovazione è il ?collocamento mirato?», continua , «si tratta di garantire l?incontro appropriato tra le qualità e le caratteristiche del disabile e le esigenze dell?azienda. In questo formazione, tirocini e accompagnamento saranno le fasi determinanti per stabilire il successo dell?inserimento, e in questo le cooperative e le associazioni possono avere un ruolo determinante».

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